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Cronaca

Ladispoli, due coniugi tossicodipendenti agli arresti domiciliari per tentata rapina

Il provvedimento restrittivo a carico dei due, eseguito dai Carabinieri della Stazione di Ladispoli, è stato avanzato dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia

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I Carabinieri della Stazione di Ladispoli hanno arrestato, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Civitavecchia, due coniugi tossicodipendenti per tentata rapina.

I due, nei primi giorni di aprile, si sono presentati, in tarda serata, presso il posto di primo soccorso di Ladispoli pretendendo la prescrizione di metadone dal medico di turno. Il rifiuto del medico ha fatto scatenare una violenta reazione da parte dei due i quali hanno iniziato a creare disordini all’interno della struttura sanitaria tanto da far intervenire la guardia giurata. Alla vista della guardia giurata i due lo hanno accerchiato e tentato di sottrargli l’arma in dotazione. Solo con l’arrivo della pattuglia dei Carabinieri i due sono stati identificati e allontanati.

Il provvedimento restrittivo a carico dei due, eseguito dai Carabinieri della Stazione di Ladispoli, è stato avanzato dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, che ha coordinato le indagini sulla base degli elementi raccolti dai militari. Dopo le formalità di rito, i due sono stati accompagnati presso la loro abitazione sottoposti al regime degli arresti domiciliari.

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Cronaca

Una sfilata di moda per il Giubileo, ‘fili di speranza’ con le allieve di Ladispoli

Una sfilata di moda per il Giubileo, ‘fili di speranza’. Per sostenere la scuola di cucito delle missioni in Camerun. Il progetto è realizzato anche grazie alla collaborazione con la Confraternita della Parrocchia di Santa Maria del Rosario di Ladispoli e con il sostegno della Caritas di Porto-Santa Rufina

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Una sfilata di moda per il Giubileo, 'fili di speranza' con le allieve di Ladispoli

Si terrà sabato 13 settembre 2025, alle ore 17, nel Giardino “EcoCharity Garden”, segno giubilare della diocesi di Roma situato ai piedi dell’Aventino, la sfilata di moda “Fili di Speranza”, promossa da Terra e Missione in collaborazione con la Fondazione Thouret.

“L’iniziativa nasce dal desiderio di unire creatività, cura del creato e solidarietà, offrendo alle donne percorsi di formazione e di riscatto personale”, spiegano i promotori. I capi che sfileranno sono frutto del lavoro congiunto tra Roma e il piccolo villaggio di Ngaoundal, nel Nord del Camerun, dove le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret portano avanti un Centro di formazione femminile.

“In passerella, insieme alle allieve di Ladispoli coinvolte nel progetto di sartoria sociale di Terra e Missione, sfileranno abiti e accessori unici, ricchi di storia e significato”, annunciano gli organizzatori.

La collezione 2025 mette in risalto i preziosi tessuti Ndop, caratterizzati da motivi geometrici e simbolici propri della tradizione dei Bamiléké, e capi realizzati con patchwork creativi ottenuti dal riciclo di scarti tessili, a testimonianza di una moda attenta all’ambiente e inclusiva.

A chiudere la sfilata, un abito speciale con ricami ucraini, “espressione di resistenza e speranza, che diventa anche un messaggio universale di pace, dedicato a tutte le donne del mondo che affrontano ogni giorno le sfide della vita con coraggio”.

Il progetto è realizzato anche grazie alla collaborazione con la Confraternita della Parrocchia di Santa Maria del Rosario di Ladispoli e con il sostegno della Caritas di Porto-Santa Rufina.

“Fili di Speranza è un’esperienza che intreccia i fili della dignità e dell’autonomia femminile con quelli della solidarietà internazionale – sottolinea suor Maria Luisa Caruso, presidente e coordinatrice della Fondazione Thouret -. Molte ragazze in Camerun hanno già potuto avviare il proprio lavoro grazie alla formazione ricevuta e a un dono concreto: una macchina da cucire che rappresenta per loro futuro e indipendenza”.

“Con questa sfilata vogliamo dire che la moda può essere un linguaggio di giustizia e di fraternità – aggiunge la missionaria Comboniana sr. Maria Rosa Venturelli, vicepresidente di Terra e Missione -. Ogni capo racconta non solo creatività, ma la storia di una rinascita possibile. È un segno concreto che, insieme, possiamo tessere relazioni nuove e promuovere una cultura di pace e solidarietà”.

Il ricavato sarà interamente destinato a sostenere la Scuola di cucito di Ngaoundal.

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