Politica
Bitti in trincea per i più fragili
Fiovo Bitti, ex Assessore alla Sanità di Ladispoli e il suo contributo al nuovo DDL
Fiovo Bitti, ex Assessore alla Sanità di Ladispoli e il suo contributo al nuovo DDL
Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) ha approvato all’unanimità un Disegno di legge che aggiorna e integra la Legge quadro del 2000 sui servizi sociali.
Dopo venticinque anni, questa norma resta la base delle politiche sociali italiane, ma i cambiamenti sociali e le nuove fragilità richiedono strumenti più moderni ed efficaci.
L’obiettivo è migliorare l’organizzazione dei servizi, garantire pari opportunità di accesso in tutto il Paese e valorizzare il ruolo delle comunità e delle famiglie.
Le novità principali del provvedimento

Rafforzamento dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP)
Prima di tutto, viene rafforzata la garanzia dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), ossia i servizi minimi che devono essere assicurati a tutti i cittadini, indipendentemente dalla regione in cui vivono.
Per semplificare la gestione, i diversi fondi sociali confluiranno in un Fondo unico nazionale, che sarà distribuito direttamente agli Ambiti Territoriali Sociali, i consorzi di comuni che gestiscono i servizi sul territorio.
Governance locale
Un altro punto cruciale riguarda la governance locale.
Le capacità organizzative e di spesa sono molto diverse da zona a zona: per questo il Ddl punta a rafforzare gli Ambiti Territoriali Sociali e a integrare meglio le Aziende pubbliche di servizi alla persona.
Saranno inoltre potenziati la formazione e il supporto tecnico agli enti locali, così da favorire una collaborazione più armonica tra Stato, Regioni e Comuni.
Coinvolgimento del Terzo Settore e del volontariato
Grande attenzione è riservata al coinvolgimento del Terzo Settore e del volontariato, attori fondamentali per costruire reti di solidarietà.
Viene inoltre introdotta una distinzione importante fra assistente familiare professionale e caregiver familiare, riconoscendo e valorizzando entrambi i ruoli, con percorsi formativi e misure di sostegno.
Tutela delle categorie vulnerabili
Sul fronte delle categorie vulnerabili, il Disegno di legge interviene su più fronti:
- sostegno alle persone in difficoltà abitativa;
- tutela dei minori;
- protezione delle vittime di violenza di genere;
- contrasto al gioco patologico e all’isolamento sociale.
Sono previste anche misure per il reinserimento sociale e lavorativo delle persone con disabilità, per ridurre la recidiva di chi ha avuto condanne e per orientare i cittadini italiani che rientrano dall’estero.
Introduzione del Fascicolo Sociale e Lavorativo del Cittadino
Altro elemento innovativo è l’introduzione del Fascicolo Sociale e Lavorativo del Cittadino, uno strumento che raccoglierà dati e informazioni utili a rendere più trasparenti gli interventi e a monitorare meglio la spesa sociale.
Le dichiarazioni del relatore Fiovo Bitti
Secondo il relatore Fiovo Bitti, questo Disegno di legge non è un punto di arrivo ma un nuovo inizio: pur riconoscendo il valore della legge del 2000, è necessario adeguarla alle sfide attuali, riducendo le disparità territoriali e offrendo risposte concrete ad anziani, minori e persone in povertà estrema.
In futuro, il CNEL intende aprire una riflessione anche sull’uso dell’intelligenza artificiale nei servizi sociali e su un possibile testo unico che raccolga tutte le norme e le linee guida esistenti.
In sintesi
Il Disegno di legge approvato rappresenta un passo importante per rafforzare il sistema di welfare italiano: più vicino ai cittadini, più trasparente e soprattutto più attento ai bisogni delle persone fragili, che restano al centro delle politiche sociali.
Cerveteri
Sfiducia: un atto necessario
Cerveteri non esce dalla crisi: protocollata mozione firmata da 11 consiglieri
Cerveteri non esce dalla crisi: protocollata mozione firmata da 11 consiglieri
Trovare la forza politica e morale per presentare una mozione di sfiducia non è mai una scelta facile. È, anzi, probabilmente una delle decisioni più dolorose e complesse che un amministratore locale possa trovarsi ad affrontare. Lo è soprattutto quando si ama profondamente la propria città, quando ogni gesto politico è mosso da un sincero desiderio di vederla crescere, migliorare, competere con le realtà vicine e riconquistare il posto che merita nel panorama regionale.
Una scelta difficile, ma necessaria
Questa mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco Gubetti non nasce da un impulso politico o personale, ma da un senso profondo di responsabilità. Dopo tre anni di amministrazione, aggiunti ai dieci precedenti, ci troviamo purtroppo di fronte a una situazione di stallo evidente. Cerveteri appare oggi una città ferma, priva di slancio, incapace di mettere a frutto il suo straordinario potenziale umano, culturale e paesaggistico.
È una sconfitta politica, prima di tutto. Lo dico senza giri di parole e con grande amarezza. Perché arrivare a presentare una mozione di sfiducia significa riconoscere che il dialogo politico, la collaborazione e la fiducia reciproca si sono logorati al punto da rendere necessario un atto forte, un gesto che scuota le coscienze e apra una riflessione profonda sul futuro della nostra comunità.
Cerveteri ha bisogno di una nuova visione

Ma proprio perché amiamo Cerveteri, non possiamo più far finta di nulla. Non possiamo ignorare le difficoltà evidenti nel far decollare la città, nel renderla competitiva e viva come le realtà limitrofe che, in questi anni, hanno saputo investire in visione, programmazione e capacità di attrarre risorse.
È arrivato il momento di cambiare passo. Serve una politica nuova, fatta di stimoli, di coraggio, di progettualità. Una politica che sappia rilanciare agricoltura, turismo, edilizia, lavori pubblici e sport, mettendo al centro la pianificazione strategica e una visione ampia e condivisa.
Cerveteri deve tornare a valorizzare il proprio patrimonio storico, culturale e paesaggistico, rendendolo pienamente fruibile e attrattivo, non solo per i cittadini ma anche a livello nazionale e internazionale. È questo il grande compito che abbiamo davanti: restituire a Cerveteri la dignità, la forza e la vitalità che merita.
Un gesto di responsabilità verso la città
La mozione di sfiducia, firmata da undici consiglieri, nasce dunque con l’intento di portare questo tema in discussione in sede di Consiglio comunale, non come atto di divisione, ma come invito alla riflessione. È un gesto di responsabilità verso la città, un appello a tutti — maggioranza e opposizione — a ritrovare il senso più autentico del nostro impegno politico: servire Cerveteri, non servirsi di essa.
Solo ripartendo dalle basi, con umiltà e determinazione, potremo tornare a respirare quell’aria frizzante e meravigliosa che ha sempre contraddistinto la nostra comunità.
GIANLUCA PAOLACCI

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