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Turismo

ESTATE CUORI PIENI

LADISPOLI: IL 6° SUMMER FEST HA REGALATO EMOZIONI UNICHE

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LADISPOLI: IL 6° SUMMER FEST HA REGALATO EMOZIONI UNICHE

Che piazza Rossellini sappia regalare grandi emozioni è risaputo, specialmente negli ultimi anni, in cui abbiamo puntato molto sull’attrattività della città. I tre giorni del Summer Fest sono stati intensi, come sempre: unici. Quest’anno ho percepito una partecipazione particolarmente calorosa.

Il cuore della città – seppur in modo diverso nei tre giorni – è stato attraversato da vibrazioni speciali. Ho visto bambini portare i genitori in piazza per Gaia, e genitori coinvolgere i bambini con Francesco Renga; li abbiamo visti emozionarsi gli uni per gli altri, anche ballare e scatenarsi tutti insieme con l’energia di Fred De Palma. Una famiglia allargata che festeggia e si unisce sottopalco per condividere un’esperienza, un’emozione.

La nostra grande fortuna – possiamo dirlo senza remore – è avere un Sindaco che ha avuto il coraggio di credere in un progetto che, solo qualche anno fa, sembrava utopico. Ricordo bene una Ladispoli diversa, con una proposta culturale e di spettacoli modesta, e noi giovani costretti a spostarci nei paesi vicini pur di trovare qualcosa di interessante.

Da ladispolano, è un onore poter contribuire a questo progetto di city branding. Troppo spesso si valuta la qualità degli eventi in base a quante persone arrivano in città. Io ragiono diversamente: per me, la qualità di un evento si misura da quante persone decidono di restare. Dall’entusiasmo con cui la cittadinanza partecipa. Gente che ama Ladispoli e la sceglie, senza condizioni.

In pochi anni, il turismo ha subito una trasformazione decisiva. Siamo passati dalla cultura della villeggiatura, fatta di lunghi soggiorni stagionali, a brevi spostamenti basati sulle esperienze. Al di fuori dei suoi confini, Ladispoli oggi è percepita come una città attiva e propositiva. Un luogo dove, grazie al mare, alla cultura, alla vicinanza a Roma e all’ampia offerta di attività, trascorrere vacanze e tempo libero.

C’è un nuovo sentimento che circola in città: l’orgoglio. Ci siamo riscoperti fieri di invitare le persone da noi, di parlare con convinzione della nostra città anche a chi vive altrove. Anche i più scettici si sono lasciati coinvolgere in questo progetto sociale, fatto di aggregazione e comunità.

Questa ricetta – evidentemente vincente – ha un ingrediente ben preciso: il coraggio. Abbiamo scritto una pagina importante della nostra storia. Ogni piazza piena è una comunità che si stringe, è una città che cresce.

Assessore al Turismo del Comune di Ladispoli. Prof. ITS Academy. Designer creativo. Chef Gluten Free. Esperto in promozione territoriale, eventi & food

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Turismo e grandi eventi a Ladispoli

Un indotto economico da 7 milioni di euro per la città

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Marco Porro, Assessore al Turismo del Comune di Ladispoli

Un indotto economico da 7 milioni di euro per la città

Spesso ci raccontiamo che a Ladispoli mancano strutture ricettive, alberghi e soluzioni per il turismo. Quelle vecchie dicerie che abbiamo sentito talmente tante volte che quasi ce ne siamo convinti. Al netto delle nuove tendenze che oggi hanno generato a Ladispoli un complessivo di circa 1.400 posti letto, c’è da dire che l’analisi dovrebbe essere più ampia: perché il forte di Ladispoli, si sa, è la sua posizione.

In virtù di questo, la valutazione deve prendere in considerazione un flusso di visitatori giornalieri che intercetta la nostra città. Il turismo non si conta solo con i soggiorni nelle strutture cittadine. A Ladispoli, nel perimetro dei 70 giorni di programmazione estiva in Piazza Rossellini, i grandi eventi sono una calamita per il turismo di prossimità: migliaia di persone che scelgono la nostra città per un concerto o per il tempo libero e rientrano in serata.

Turismo di prossimità e dati nazionali

È la fotografia che l’ISTAT offre del fenomeno delle escursioni giornaliere (42,4 milioni nel 2024) e che la Banca d’Italia inquadra definendo gli escursionisti come visitatori con zero notti e spesa minore per persona. Per misurare l’impatto reale, quindi, dobbiamo partire da qui.

Nella valutazione del nostro cartellone fissiamo alcuni prudenti capisaldi. Gli eventi clou del Summer Fest con Gaia, Fred De Palma e Francesco Renga hanno portato circa 6.000 spettatori a serata; Max Giusti, Giorgio Vanni e DJ Osso si sono attestati su una platea di circa 4.000 partecipanti. Completano il quadro gli appuntamenti medi da 1.000 presenze e le serate minori con band locali da 500 spettatori, per un totale di 50 spettacoli.

Numeri e impatto economico

Tradotto in volumi complessivi, la rassegna ha richiamato circa 59.000 partecipanti, di cui 30.000 concentrati nelle sei serate principali e i restanti 29.000 distribuiti tra gli altri appuntamenti. Questo pubblico va diviso in tre gruppi: il 10% di spettatori che ha soggiornato in città almeno una notte (dato molto prudente) e il 50% di residenti, la cui spesa giornaliera è naturalmente più bassa rispetto a chi trascorre lontano da casa l’intera giornata. Il restante sono escursionisti.

Per trasformare questi dati in un potenziale indotto, utilizziamo gli strumenti pubblici: Isnart–Unioncamere stima per il Lazio una spesa, oltre viaggio e soggiorno, di circa 77 € a persona e una spesa media per alloggio di 59 €. Applichiamo dunque 77 € agli escursionisti e la somma di 77 + 59 € ai pernottanti. Per i residenti, che non sostengono costi di viaggio, l’impatto va calcolato come spesa aggiuntiva per ristorazione e consumo: una forbice tra 25–35 € a persona, definita in base alle indicazioni provenienti da studi di settore.

Un indotto diretto di 3,5 milioni di euro

Il calcolo che ne deriva è semplice e lineare. Su 59.000 spettatori totali, 5.900 sono pernottanti e 53.100 non pernottanti; tra questi ultimi, 29.500 sono residenti e 23.600 sono visitatori giornalieri. Applicando i parametri citati sopra, l’indotto diretto della rassegna si aggira attorno ai 3,5 milioni di euro.

Non si tratta di valori teorici, poiché misurati con gli stessi parametri con cui le Camere di Commercio pesano i festival nelle diverse regioni. Le linee guida definiscono anche un indotto indiretto a monte: fornitori, logistica, lavoro temporaneo e servizi tecnici.

Valore d’immagine e ritorno reputazionale

Oltre l’aspetto sociale, che in questo articolo non prendiamo volutamente in considerazione, c’è un ritorno d’immagine: un valore reputazionale da misurare in copertura mediatica, ricerche online, intenzioni di visita, ritorni stagionali e non. Senza gonfiare i numeri, adottando un moltiplicatore prudente tra 1.5 e 2.0, come suggerito dagli studi di settore, l’impatto economico complessivo del cartellone si colloca in un range che va da 5 a 7 milioni di euro. Un valore coerente per una città baricentrica a Roma.

Una vetrina per la città e per il territorio

C’è infine il valore della continuità scenica. Il palco montato per 70 giorni non è solo un’infrastruttura, ma anche una vetrina permanente per le band del territorio, un dispositivo di identità e orgoglio civico che alimenta la partecipazione.

Inoltre, il turismo di pertinenza gioca un ruolo chiave nella destagionalizzazione dei flussi, perché fidelizzando il visitatore che vive a breve distanza dalla nostra città, ci sono alte probabilità che torni anche in bassa stagione.

Conclusioni: Ladispoli e il turismo reale

La chiave di lettura è quindi definita: i grandi eventi di Piazza Rossellini generano turismo reale perché sommano volumi importanti di pubblico a una struttura di indotto misurabile, distinguendo correttamente tra residenti, escursionisti e pernottanti.

Se ci limitassimo ai soli soggiorni, lasceremmo fuori più di metà della storia. Con i numeri alla mano — 59.000 presenze su 50 serate, un indotto diretto attorno a 3,5 milioni e un impatto complessivo che, per prudenza, collochiamo tra 5 e 7 milioni — si dimostra che la programmazione non è un costo a fondo perduto e nemmeno un megafono di propaganda, bensì una concreta leva economica e identitaria.

Perché anche a Ladispoli il turismo di prossimità è l’ossatura che riempie la piazza, sostiene l’indotto e fa crescere la reputazione della città.

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