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FESTA DELLA GIOVENTÙ CERETANA

Il consiglio comunale dei giovani di Cerveteri: idee e concretezza

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Il consiglio comunale dei giovani di Cerveteri: idee e concretezza

Con grande entusiasmo e senso di responsabilità, come Consiglio dei Giovani di Cerveteri, annunciamo
l’approvazione ufficiale della Festa della Gioventù Ceretana, un’iniziativa che rappresenta un passo importante nella direzione di una cittadinanza giovane sempre più protagonista, consapevole e coinvolta nella vita della nostra comunità.

Questa festa non nasce per caso. Nasce da un bisogno sentito, da un’energia che da tempo attraversa i giovani di Cerveteri: quello di avere uno spazio proprio, un tempo dedicato a raccontarsi, a confrontarsi, a esprimersi con libertà e creatività. È il frutto di mesi di confronto all’interno del Consiglio, di proposte, idee e sogni messi in campo da ragazze e ragazzi che credono nel valore del fare insieme, del costruire
qualcosa di duraturo per il bene comune.

La Festa della Gioventù Ceretana si propone di diventare un simbolo di unità e di slancio generazionale, un evento capace di valorizzare tutto ciò che rende la gioventù una fase fondamentale della vita: l’entusiasmo, l’audacia, la voglia di innovare, la forza di rompere gli schemi senza dimenticare le radici.

Sarà una celebrazione della diversità dei talenti, del dinamismo sportivo, della ricchezza culturale e del
potenziale umano che i giovani portano con sé ogni giorno, spesso in silenzio, ma con determinazione.
Non sarà solo festa, ma contenuto, valori, partecipazione attiva. Un evento strutturato, con momenti di riflessione, laboratori, workshop, sport, arte, musica, confronto intergenerazionale.

Un’occasione per far emergere storie, progetti, idee, sogni che meritano visibilità e supporto.

Un’iniziativa pensata dai giovani per i giovani, ma con lo sguardo ampio, aperto all’intera cittadinanza, per costruire ponti tra generazioni, per creare legami che rafforzino il tessuto sociale del nostro territorio.

Un altro obiettivo centrale della Festa sarà la promozione del nostro patrimonio locale, sia materiale
che immateriale.

Vogliamo che questa manifestazione diventi anche un’occasione per riscoprire e valorizzare la nostra storia, le nostre tradizioni, il nostro paesaggio e le eccellenze di Cerveteri, combinando il passato con lo
sguardo rivolto al futuro.

Un’opportunità per raccontare la nostra città in maniera nuova, fresca, autentica, attraverso lo sguardo vivo e appassionato delle nuove generazioni. Questo progetto non sarebbe stato possibile senza l’impegno e la dedizione di tutti i consiglieri e le consigliere del Consiglio dei Giovani. A loro va il mio
più sincero ringraziamento: per la determinazione, la capacità di ascolto, la visione condivisa che ha portato all’approvazione di un’iniziativa che – ne siamo certi – lascerà il segno. Ma questo è solo l’inizio.

Da oggi inizia il percorso verso la realizzazione concreta della Festa, che vogliamo organizzare con la massima cura, coinvolgendo associazioni, scuole, famiglie, istituzioni e tutti coloro che vorranno dare il
proprio contributo. Il nostro sogno è che questa festa possa diventare una tradizione, un appuntamento fisso nel calendario della nostra città, capace di crescere anno dopo anno, proprio come crescono i sogni e le ambizioni dei nostri giovani.


Come sempre, per Cerveteri.
ALESSANDRO MARIA PANIZZA
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI GIOVANI DI CERVETERI

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Michela Mazzelli: devozione all’inclusione

Michela e la lingua dei segni: “Un percorso di vita che abbatte barriere e crea empatia”

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Michela e la lingua dei segni: “Un percorso di vita che abbatte barriere e crea empatia”

Ciao Michela, il tuo percorso ci incuriosisce, cosa ti ha spinta a studiare la lingua dei segni?
La motivazione che mi ha spinto a intraprendere il percorso di studi per diventare interprete e studiare la Lingua dei Segni Italiana è stata inizialmente la curiosità e la bellezza di una lingua così ricca e complessa. Quella curiosità si è poi trasformata in una vera passione, che va coltivata e aggiornata ogni giorno. È una lingua che, come le lingue vocali, non si finisce mai di imparare.

È un percorso che accresce il tuo bagaglio personale ed emozionale?
Assolutamente sì. Mi ha fatto scoprire la complessità e la bellezza di una lingua ancora oggi poco conosciuta, e mi ha insegnato a usare ogni canale comunicativo a disposizione. Siamo abituati a comunicare solo con le parole, ma la Lingua dei Segni apre nuovi modi di esprimersi, più profondi e consapevoli.

È un processo che ti richiede molto impegno?
Sì, è un percorso che richiede costanza, confronto quotidiano con la comunità sorda e aggiornamento continuo per imparare nuovi segni e restare “allenati”. Serve dedizione e amore per ciò che si fa.

Qual è la soddisfazione più grande della tua esperienza?
La soddisfazione più grande è riuscire ad abbattere barriere e creare sinergia, comprensione e collaborazione tra le persone. Quando la comunicazione diventa accessibile, nasce una connessione autentica.

Che obiettivi ti sei prefissata per questo progetto?
Più che un progetto, lo considero il percorso di studio e di vita più bello che potessi scegliere. Il mio obiettivo principale è imparare ogni giorno qualcosa di nuovo sulla LIS e contribuire a farla conoscere di più, perché esistono ancora molte inesattezze e poca consapevolezza sulla cultura sorda. Ad esempio, dovremmo abbandonare termini sbagliati come “sordomuto” o “linguaggio” e usare quelli corretti.

Sarei onorata di contribuire a far conoscere questo mondo meraviglioso, creando empatia e connessione tra le persone. Un obiettivo che sto realizzando anche grazie al bellissimo progetto “Ladispoli, una città che sa ascoltare” di Marco e Valentina — un’iniziativa innovativa che dedica tempo, spazio e cuore alla comunità sorda.

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