Salute e Benessere
Caldo estremo e cuore: i rischi per il sistema cardiovascolare e come proteggersi
Il cardiologo dott. Pirrò raccomanda di riguardarsi durante l’estate
Il cardiologo dott. Pirrò raccomanda di riguardarsi durante l’estate
Il caldo estremo mette a dura prova il sistema cardiovascolare, aumentando il rischio di eventi acuti come infarti, ictus e insufficienza renale. Il gran caldo rappresenta un rischio aggiuntivo per tutti, soprattutto per soggetti anziani, affetti da diabete, ipertensione, cardiopatia e altre patologie.
È noto che, in tale periodo, per motivi climatici, spesso il medico è obbligato a ridurre il dosaggio dei farmaci per l’ipertensione arteriosa, a causa della vasodilatazione periferica, della traspirazione e della sudorazione aumentate dalle alte temperature. Tutto ciò provoca ipotensione arteriosa (riduzione marcata della pressione), che a sua volta causa sintomi come mancanza di forze, sensazione di svenimento, capogiri e in alcuni casi sincope.
Proprio per effetto della vasodilatazione, si verifica un abbassamento della pressione arteriosa. Il cuore tende ad accelerare la frequenza cardiaca, e anche nelle persone sane si può percepire una lieve tachicardia.
All’elevata sudorazione si associa anche una riduzione dei livelli di minerali nel sangue, in particolare del potassio, fondamentale per mantenere il normale ritmo cardiaco. In caso di cardiopatia dilatativa, disfunzione ventricolare severa, o se il paziente ha comorbidità, la quantità di acqua da assumere quotidianamente per mantenere l’idratazione ottimale deve essere concordata con il proprio medico, così come l’eventuale integrazione di sodio, potassio e magnesio.
La perdita di liquidi attraverso la sudorazione può alterare l’equilibrio idro-elettrolitico, compromettendo la funzione cardiaca e aumentando il rischio di aritmie. La disidratazione può causare anche un ispessimento del sangue, aumentando così il rischio di eventi trombo-embolici.
Nelle persone con malattia coronarica, e quindi con un aumentato rischio di ischemia, la vasodilatazione indotta dalle alte temperature può comportare una riduzione marcata del flusso di sangue coronarico. Nei pazienti con insufficienza coronarica significativa, ciò potrebbe provocare la comparsa di un attacco ischemico.
Un ulteriore aspetto da considerare è l’interazione tra il caldo e alcuni farmaci cardiaci. I diuretici possono peggiorare la disidratazione, mentre i beta-bloccanti possono interferire con i meccanismi di termoregolazione del corpo. È quindi fondamentale che i pazienti consultino il proprio medico per eventuali aggiustamenti della terapia nei periodi più caldi.
In conclusione, alcuni consigli utili includono: evitare di stare all’aperto nelle ore più calde, indossare abiti leggeri e traspiranti, evitare digiuni prolungati e preferire frutta e verdura fresche e di stagione, ricche di liquidi e sali minerali. È anche importante evitare la stazione eretta prolungata, perché aumenta il rischio di ipotensione, evitare luoghi caldi e affollati, e idratare il corpo frequentemente.
Salute e Benessere
La bilancia è solo uno strumento
I consigli della dott.ssa PHD Viviana de Martino, biologa nutrzionisita
I consigli della dott.ssa PHD Viviana de Martino, biologa nutrzionisita
Quanti di voi salgono sulla bilancia ogni giorno, aspettando con ansia che il numeretto scenda? Quante volte capita di sentirsi soddisfatti per un chilo perso o delusi perché l’ago si è mosso poco o per nulla? La convinzione che il peso sia l’unico indicatore di salute e benessere è molto diffusa. Eppure, la bilancia racconta solo una piccola parte della realtà.
Il peso non dice tutto. Il nostro corpo non è fatto solo di “chili”, ma di massa magra, massa grassa e liquidi. Il valore che leggiamo sulla bilancia può variare anche di uno o due chili nell’arco della giornata. Le oscillazioni dipendono da tanti fattori: dal ciclo mestruale e dagli ormoni, dalla ritenzione idrica, dallo stress, dalla digestione, dalla quantità di liquidi assunti e perfino dall’abbigliamento indossato. Per questo un aumento momentaneo non significa necessariamente ingrassare, così come un calo improvviso non equivale sempre a un vero dimagrimento.
Come valutare davvero i progressi?

Molto più utili della bilancia sono altri segnali, come la vestibilità degli abiti, la sensazione di energia e leggerezza, il miglioramento della digestione e la riduzione del gonfiore. Per avere dati concreti e affidabili, in studio utilizzo la bioimpedenziometria, un’analisi che distingue tra massa magra, massa grassa e liquidi corporei.
Solo così possiamo capire se un dimagrimento è sano e duraturo, oppure se riguarda muscoli e acqua, e quindi non è positivo. Il consiglio della nutrizionista: salire ogni giorno sulla bilancia non serve. Rischia solo di creare ansia, frustrazione e dipendenza dal numero. Meglio concentrarsi su come ti senti e su quanta energia hai durante la giornata.
Conta la determinazione con cui porti avanti nuove abitudini: cucinare in modo più sano, fare attività fisica, dedicarti a te stessa. Il cambiamento vero non è un chilo in meno, ma la consapevolezza di stare costruendo il tuo benessere. Nei prossimi numeri affronteremo diverse tematiche per ritrovare l’equilibrio necessario per una vita sana e soddisfacente.

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