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Salute e Benessere

La bilancia è solo uno strumento

I consigli della dott.ssa PHD Viviana de Martino, biologa nutrzionisita

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I consigli della dott.ssa PHD Viviana de Martino, biologa nutrzionisita

Quanti di voi salgono sulla bilancia ogni giorno, aspettando con ansia che il numeretto scenda? Quante volte capita di sentirsi soddisfatti per un chilo perso o delusi perché l’ago si è mosso poco o per nulla? La convinzione che il peso sia l’unico indicatore di salute e benessere è molto diffusa. Eppure, la bilancia racconta solo una piccola parte della realtà.

Il peso non dice tutto. Il nostro corpo non è fatto solo di “chili”, ma di massa magra, massa grassa e liquidi. Il valore che leggiamo sulla bilancia può variare anche di uno o due chili nell’arco della giornata. Le oscillazioni dipendono da tanti fattori: dal ciclo mestruale e dagli ormoni, dalla ritenzione idrica, dallo stress, dalla digestione, dalla quantità di liquidi assunti e perfino dall’abbigliamento indossato. Per questo un aumento momentaneo non significa necessariamente ingrassare, così come un calo improvviso non equivale sempre a un vero dimagrimento.

Come valutare davvero i progressi?

Molto più utili della bilancia sono altri segnali, come la vestibilità degli abiti, la sensazione di energia e leggerezza, il miglioramento della digestione e la riduzione del gonfiore. Per avere dati concreti e affidabili, in studio utilizzo la bioimpedenziometria, un’analisi che distingue tra massa magra, massa grassa e liquidi corporei.

Solo così possiamo capire se un dimagrimento è sano e duraturo, oppure se riguarda muscoli e acqua, e quindi non è positivo. Il consiglio della nutrizionista: salire ogni giorno sulla bilancia non serve. Rischia solo di creare ansia, frustrazione e dipendenza dal numero. Meglio concentrarsi su come ti senti e su quanta energia hai durante la giornata.

Conta la determinazione con cui porti avanti nuove abitudini: cucinare in modo più sano, fare attività fisica, dedicarti a te stessa. Il cambiamento vero non è un chilo in meno, ma la consapevolezza di stare costruendo il tuo benessere. Nei prossimi numeri affronteremo diverse tematiche per ritrovare l’equilibrio necessario per una vita sana e soddisfacente.

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Salute e Benessere

Alimentazione e scuola: una sfida

I consigli della Dott.ssa, PHD Viviana De Martino, biologa nutrizionista

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I consigli della Dott.ssa, PHD Viviana De Martino, biologa nutrizionista

Ogni mattina la stessa scena: sveglia che suona, colazione di corsa, scarpe da allacciare e la campanella che incombe.
In mezzo a questa frenesia, il cibo dei bambini diventa un dettaglio di cui occuparsi al volo. È così in tante famiglie: la buona notizia è che non servono rivoluzioni, ma piccoli gesti costanti.

Dietro a queste abitudini comuni si nascondono piccoli ostacoli quotidiani che, se trascurati, possono influenzare energia, concentrazione e serenità in famiglia.

Colazioni frettolose o inesistenti: molti bambini vanno a scuola a stomaco vuoto o con un biscotto mangiato al volo.
Il risultato? Calo di attenzione, stanchezza precoce e nervosismo.
Una colazione semplice ma completa – latte o yogurt, un frutto, una fetta di pane – è già un grande passo avanti.

Merende troppo dolci: snack confezionati e succhi di frutta sembrano pratici, ma creano picchi glicemici che lasciano i bambini più affamati e meno concentrati.
Una merenda equilibrata può essere altrettanto veloce: frutta fresca, frutta secca, pane con olio o una piccola fetta di torta fatta in casa.

Mensa e lunch box, tra capricci e selettività: c’è chi non ama la mensa e chi, con la schiscetta da casa, mangia sempre le stesse cose.
La “selettività alimentare” (niente verdure, no al pesce) è un ostacolo frequente.
Qui serve pazienza: proporre varietà con gradualità e senza trasformare il pasto in un campo di battaglia.

I pomeriggi pieni di impegni: tra sport, compiti e attività, gli spuntini del pomeriggio diventano spesso troppo pesanti o, al contrario, insufficienti.
Programmare la merenda in base agli orari aiuta a evitare cali di energia o abbuffate serali.

Quando il cibo diventa premio o punizione:
“Se mangi la verdura ti do il gelato.”
“Se non fai i compiti, niente merenda.”
In questo modo il cibo smette di essere nutrimento e diventa ricatto, creando un rapporto sbilanciato che può durare negli anni.

Non esiste la perfezione in cucina, soprattutto con i bambini. Quello che conta è la costanza: una colazione fatta ogni giorno, una merenda equilibrata, una cena in famiglia quando possibile.
Piccoli gesti, ripetuti nel tempo, costruiscono la loro salute molto più di qualsiasi “regola rigida”.

E ricorda: educarli a mangiare bene oggi significa regalare loro strumenti che porteranno per sempre.

Dott.ssa, PhD Viviana De Martino
Biologa nutrizionista

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