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Economia e Lavoro

LADISPOLI | ACQUA BUONA A CASA

Daniele Posa: leader nel settore della depurazione dell’acqua

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Daniele Posa: leader nel settore della depurazione dell’acqua

A Ladispoli c’è un’azienda che ha deciso di fare dell’acqua la sua missione. Si chiama Global Water Solution e nasce dall’idea di Daniele Posa, tecnico con forte sensibilità ambientale:

Volevo unire le mie competenze tecniche con l’impegno per l’ambiente. Così è nata l’idea di creare impianti che migliorano concretamente la qualità dell’acqua e della vita delle persone.

Perché depurare l’acqua?
L’acqua è potabile, sì, ma non sempre sicura o leggera. Metalli, nitrati, calcare e residui chimici sono spesso presenti anche se non ce ne accorgiamo. Depurare l’acqua non è solo un beneficio per la salute – riduce rischi per reni, digestione e pelle – ma anche un atto ecologico: “Più acqua pulita dal rubinetto significa meno plastica, meno trasporto di bottiglie, più sostenibilità.”

Cosa offre Global Water Solution?
Noi offriamo impianti su misura per abitazioni, uffici, ristoranti e industrie, tra cui: osmosi inversa con refrigerazione e gasatura; addolcitori per combattere il calcare; filtri specifici per arsenico, nitrati, cloro, batteri; analisi chimiche dell’acqua; assistenza continua e manutenzione personalizzata. Ogni impianto nasce da un sopralluogo e da un’analisi. Solo così possiamo proporre soluzioni realmente efficaci.

Quali sono gli errori più comuni che riscontrate?
Pensare che l’acqua in bottiglia sia la soluzione migliore. Inoltre è molto rischioso acquistare impianti online senza consulenza, trascurare la manutenzione o installare filtri inadatti.

E il futuro?
L’azienda guarda avanti con entusiasmo:
Impianti per hotel e ristoranti plastic-free, progetto Zero Bottiglie per famiglie e uffici.
Collaborazioni con scuole ed enti pubblici.
Tecnologie con monitoraggio via app e espansione internazionale.

Vogliamo portare acqua buona dove ce n’è bisogno, con soluzioni semplici, efficaci e sostenibili.

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Sentirsi bene facendo del bene

Valeria Pintus: 20 anni di volontariato nella Protezione Civile di Ladispoli

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Valeria Pintus: 20 anni di volontariato nella Protezione Civile di Ladispoli

La Protezione Civile è composta in gran parte da volontari che operano per la tutela dell’ambiente e delle persone in situazioni di emergenza. Istituita nel 1992, si occupa di prevenzione, gestione e superamento delle calamità.

Ne abbiamo parlato con Valeria Pintus, volontaria da oltre 20 anni nel Comune di Ladispoli con l’associazione Avalon, che ci ha raccontato cosa significa davvero far parte di questa realtà.

Cosa ti ha spinto a entrare nella Protezione Civile?
La motivazione principale è stata il desiderio di aiutare gli altri nei momenti difficili. È una spinta che ogni volontario dovrebbe avere. Mi appassiona molto anche la formazione continua: siamo volontari, ma non improvvisati. Grazie ai corsi diventiamo professionisti nell’affrontare le emergenze.

Qual è stato l’intervento più difficile della tua carriera?
Il terremoto dell’Aquila nel 2009. Siamo stati lì sei mesi: oltre all’aiuto materiale, era fondamentale il supporto psicologico. Molti avevano perso i propri cari. Ancora oggi, ripensarci mi commuove.

Hai mai avuto dubbi sulla tua scelta?
No, mai. La gratitudine delle persone che aiutiamo ripaga ogni sforzo. Se potessi, farei ancora di più.

Come gestisci la pressione durante le emergenze?
L’esperienza è tutto. I giovani devono essere affiancati da chi ha più pratica. Anche le esercitazioni sono fondamentali: preparano ad agire con lucidità quando arriva il momento.

Come ha influenzato questo lavoro la tua visione della società?
Mi ha reso più consapevole di quanto l’equilibrio della società sia fragile. Un’emergenza può cambiare tutto in un attimo. Tutti dovremmo avere almeno una minima formazione su come comportarci in certe situazioni.

Hai mai visto l’impatto diretto del tuo aiuto sulle persone?
Sempre. Proteggiamo case, salviamo vite, offriamo supporto. A volte basta un sorriso per capire quanto sia importante quello che facciamo. Vale più di qualsiasi compenso.

Cosa dovrebbe fare una comunità per essere più preparata?
Informarsi sui rischi del territorio e partecipare ai corsi organizzati dalla Protezione Civile, come quelli sul primo soccorso. Andiamo anche nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi e magari avvicinarli al volontariato.

Che consiglio daresti a un giovane?
Provate. Il volontariato arricchisce, prima di tutto chi lo fa. Aiutare fa bene.

Un grazie speciale a Valeria Pintus per aver condiviso la sua esperienza e la passione che mette ogni giorno nel suo impegno. Un’intervista che ci ricorda quanto il bene fatto con cuore e competenza lasci un segno profondo.

Matteo Guglielmino

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