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Salute e Benessere

Carboidrati: fanno ingrassare o sono indispensabili? Scopri la verità

Qualche suggerimento dalla dott.ssa biologa nutrizionista, Rosanna Liuzzi

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Qualche suggerimento dalla dott.ssa biologa nutrizionista, Rosanna Liuzzi

I carboidrati si trovano in tutti gli alimenti di origine vegetale, come cereali, legumi, frutta e verdura. In questi quattro gruppi è racchiusa buona parte della nostra alimentazione quotidiana.

Le piante, le erbe e i frutti contengono infatti vitamine, sali minerali, fibra ed enzimi, tutti elementi preziosi per il nostro benessere.

Negli ultimi decenni, l’uomo ha iniziato a raffinare sempre di più questi alimenti. Da qui nasce la confusione: molte persone non sanno più se i carboidrati siano “buoni” o “cattivi”, e se vadano evitati o meno.

Il nostro organismo, per ricavare energia, scompone i carboidrati complessi (come pane, pasta, cereali integrali) in zuccheri semplici.

Più il carboidrato è complesso, più tempo serve per essere digerito e assimilato, garantendo un rilascio di energia graduale e costante.

Quando ingeriamo zuccheri, una parte viene usata subito come energia. Un’altra parte viene immagazzinata nel fegato e nei muscoli come glicogeno. L’eccesso viene convertito in grassi di riserva.

Non sono i carboidrati in sé a far ingrassare, ma il loro consumo eccessivo.

Sempre più bambini e adolescenti soffrono di sovrappeso e obesità a causa del consumo eccessivo di prodotti ultra-processati.

Alcuni studi hanno evidenziato un legame tra un’alimentazione sbilanciata e disturbi dell’apprendimento, come l’ADHD.

La natura ci ha fornito una soluzione intelligente: ha “impacchettato” il glucosio insieme alla fibra.

La parte esterna dei cereali, spesso eliminata nei processi di raffinazione, è ricca di fibra, vitamine, sali minerali e antiossidanti.

La fibra ha il potere di rallentare l’assorbimento del glucosio, proteggendo così l’organismo dai picchi glicemici.

L’argomento è ampio, ma possiamo concludere con un messaggio rassicurante: una buona pizza o un piatto di pasta non devono farci sentire in colpa, soprattutto in vacanza.

Alcuni trucchi utili: prima di uscire a cena, mangia un finocchio o un cetriolo: le fibre riducono l’assorbimento degli zuccheri. Accompagna i pasti con una porzione di verdura cruda o cotta. Quando fai la spesa, leggi con attenzione le etichette (non solo i valori nutrizionali) e cerca di bilanciare i pasti. Muoviti: una nuotata o una passeggiata sulla spiaggia possono fare la differenza.

Godiamoci le vacanze e i momenti conviviali senza ansie: un’alimentazione consapevole ci permette di goderci anche i piaceri della tavola, senza rinunce né sensi di colpa.

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Alimentazione e scuola: una sfida

I consigli della Dott.ssa, PHD Viviana De Martino, biologa nutrizionista

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I consigli della Dott.ssa, PHD Viviana De Martino, biologa nutrizionista

Ogni mattina la stessa scena: sveglia che suona, colazione di corsa, scarpe da allacciare e la campanella che incombe.
In mezzo a questa frenesia, il cibo dei bambini diventa un dettaglio di cui occuparsi al volo. È così in tante famiglie: la buona notizia è che non servono rivoluzioni, ma piccoli gesti costanti.

Dietro a queste abitudini comuni si nascondono piccoli ostacoli quotidiani che, se trascurati, possono influenzare energia, concentrazione e serenità in famiglia.

Colazioni frettolose o inesistenti: molti bambini vanno a scuola a stomaco vuoto o con un biscotto mangiato al volo.
Il risultato? Calo di attenzione, stanchezza precoce e nervosismo.
Una colazione semplice ma completa – latte o yogurt, un frutto, una fetta di pane – è già un grande passo avanti.

Merende troppo dolci: snack confezionati e succhi di frutta sembrano pratici, ma creano picchi glicemici che lasciano i bambini più affamati e meno concentrati.
Una merenda equilibrata può essere altrettanto veloce: frutta fresca, frutta secca, pane con olio o una piccola fetta di torta fatta in casa.

Mensa e lunch box, tra capricci e selettività: c’è chi non ama la mensa e chi, con la schiscetta da casa, mangia sempre le stesse cose.
La “selettività alimentare” (niente verdure, no al pesce) è un ostacolo frequente.
Qui serve pazienza: proporre varietà con gradualità e senza trasformare il pasto in un campo di battaglia.

I pomeriggi pieni di impegni: tra sport, compiti e attività, gli spuntini del pomeriggio diventano spesso troppo pesanti o, al contrario, insufficienti.
Programmare la merenda in base agli orari aiuta a evitare cali di energia o abbuffate serali.

Quando il cibo diventa premio o punizione:
“Se mangi la verdura ti do il gelato.”
“Se non fai i compiti, niente merenda.”
In questo modo il cibo smette di essere nutrimento e diventa ricatto, creando un rapporto sbilanciato che può durare negli anni.

Non esiste la perfezione in cucina, soprattutto con i bambini. Quello che conta è la costanza: una colazione fatta ogni giorno, una merenda equilibrata, una cena in famiglia quando possibile.
Piccoli gesti, ripetuti nel tempo, costruiscono la loro salute molto più di qualsiasi “regola rigida”.

E ricorda: educarli a mangiare bene oggi significa regalare loro strumenti che porteranno per sempre.

Dott.ssa, PhD Viviana De Martino
Biologa nutrizionista

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