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Sociale

CIVITAVECCHIA | IN VELA VERSO L’INCLUSIONE

Due giorni in barca a vela per i soci della cooperativa Raggio di Luce

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Due giorni in barca a vela per i soci della cooperativa Raggio di Luce

Due giornate di mare, vento e scoperta. Il 28 e 29 giugno 2025, il porto turistico di Riva di Traiano a Civitavecchia ha ospitato un laboratorio di “alfabetizzazione” alla barca a vela, promosso e autofinanziato dalla cooperativa sociale Raggio di Luce e condotto dall’ istruttore Edoardo Ricci.

Non una semplice uscita in mare, ma un’esperienza formativa e simbolica rivolta a persone con disabilità, tutte socie, lavoratrici e lavoratori della cooperativa. Il laboratorio si inserisce in un più ampio modello di intervento ideato e realizzato da Raggio di Luce che non si limita all’inserimento lavorativo, ma promuove un approccio all’inclusione basato su una visione globale della persona. Accanto al lavoro, la cooperativa attiva infatti una rete di servizi, tutele e progetti dedicati alla socializzazione, alla formazione continua e all’arricchimento della qualità della vita dei propri membri.

Raggio di Luce è da anni impegnata nel sostenere uomini e donne che affrontano o hanno affrontato lunghi e complessi percorsi di malattia e riabilitazione. Il laboratorio ha rappresentato per molti di loro un’occasione preziosa per sperimentare sé stessi in un contesto nuovo, fuori dai consueti spazi, mettendo in gioco autonomia, capacità di relazione e desiderio di scoperta.

Le fotografie documentano momenti di grande partecipazione, emozione e coinvolgimento. I partecipanti hanno appreso i primi rudimenti della navigazione a vela, vissuto il mare in modo attivo e condiviso, rafforzando il senso di appartenenza a un progetto più grande, che mette al centro la persona, con le sue fragilità e potenzialità.

“Da istruttore di vela terapia, sono orgoglioso di aver avuto un equipaggio formato dalle risorse di Raggio di Luce. Ogni bolina, ogni virata è stata accompagnata da sorrisi e sguardi allegri. Per me vedere un equipaggio che apprende divertendosi, con la curiosità di chi vuole scoprire è la più grande ricompensa. ma ancor di più lo sono stati gli abbracci di fine corso. Grazie ragazzi” ha dichiarato infine Edoardo Ricci.

Giornalista, editore, fondatore e direttore di Litorale Oggi, Ladispoli News, ItaliaChiamaItalia.it e Azzurro Caribe. Da anni lavora tra Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, con un passaggio nel governo italiano (Farnesina). Cura la comunicazione di parlamentari e rappresentanti delle Istituzioni

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Cerveteri

La forza inizia dall’ascolto

Centro antiviolenza di Cerveteri “Le Farfalle”: a Litorale Oggi parla la responsabile Ileana Cigliano

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Basta violenza sulle donne

Centro antiviolenza di Cerveteri “Le Farfalle”: a Litorale Oggi parla la responsabile Ileana Cigliano

In un piccolo territorio, ogni passo verso la libertà può sembrare difficile, ma anche più potente. Con questo spirito lavora ogni giorno a Cerveteri il Centro Antiviolenza “Le Farfalle”, un presidio fondamentale per contrastare la violenza di genere e supportare le donne nei percorsi di uscita dalla violenza domestica, dallo stalking e dalla violenza sessuale.

Il centro è stato attivato nel 2023 grazie alla volontà dell’Amministrazione comunale, che ne ha promosso l’istituzione e seguito le procedure per ottenere i fondi regionali. A gestirlo è la Cooperativa BeFree, realtà impegnata da anni in progetti contro la violenza e la discriminazione, attiva in diverse regioni del Centro Italia.

“La nostra missione è accogliere le donne, ascoltarle, sostenerle e aiutarle a costruire percorsi di uscita dalla violenza, sempre nel pieno rispetto della loro volontà” – spiega a Litorale Oggi la responsabile del centro, Ileana Cigliano.

Le Farfalle offre ascolto, accoglienza, consulenza psicologica e legale, nonché una rete di collaborazione con i servizi territoriali (servizi sociali, consultori, tribunali, forze dell’ordine e avvocati) per costruire percorsi personalizzati, basati sui bisogni concreti delle donne.

Dalla sua apertura, il centro ha ricevuto quasi 300 richieste di aiuto: un numero significativo per il territorio, che conferma quanto il fenomeno sia diffuso e trasversale, senza distinzione di classe sociale o origine.

“Una difficoltà tipica di realtà come la nostra è la paura di essere riconosciute. Nei paesi ci si conosce tutti e molte donne esitano a chiedere aiuto per timore di perdere l’anonimato. Per questo rassicuriamo subito chi si rivolge a noi: il centro garantisce massima riservatezza, e ogni passo viene fatto solo con il consenso della donna” – sottolinea Ileana.

Il centro è attivo anche sul fronte della prevenzione e della sensibilizzazione: partecipa a eventi culturali e sociali, promuove convegni, protocolli con enti pubblici e privati, e campagne di informazione.

“Parlare di violenza di genere non basta: serve farlo bene. Per questo lavoriamo anche nelle scuole, nelle istituzioni e nei contesti formativi, perché il cambiamento culturale deve coinvolgere tutta la comunità”.

L’obiettivo è duplice: proteggere e restituire potere alle donne. Il centro investe in progetti di empowerment, formazione professionale e reinserimento lavorativo, consapevole che l’autonomia economica è uno degli strumenti più forti contro la dipendenza relazionale e la spirale della violenza.

“Continuiamo ad arricchire la nostra offerta, per avere sempre più frecce al nostro arco. Vogliamo offrire percorsi su misura, perché ogni storia è diversa e ogni donna ha diritto a una nuova possibilità”.

Le Farfalle è un luogo dove la paura si trasforma, passo dopo passo, in nuove opportunità.
Se sei una donna vittima di violenza, non esitare a chiedere aiuto. C’è chi è pronto a tenderti una mano: non temere di fare il primo passo.

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