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Politica

19 GIUGNO 2026: SIETE TUTTI INVITATI

Montare il caso anche quando non c’è è un’abilità da veri professionisti

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Montare il caso anche quando non c’è è un’abilità da veri professionisti

Montare il caso anche quando il caso non c’è. Questa, senza ombra di dubbio, è l’indiscussa qualità che riconosciamo a chi fa opposizione a Ladispoli.

All’inizio di questo secondo mandato Grando (che ha sottolineato una vittoria schiacciante con circa il 60% di preferenze) durante il primo Consiglio Comunale di presentazione delle parti qualcuno diceva: “Non chiamateci opposizione, chiamateci minoranza, è un termine più appropriato per chi vuol fare politica costruttiva”.

Ne siamo sicuri? Al giro di boa della consiliatura, dopo quasi tre anni di governo, la “minoranza” è stata “costruttiva” con: esposti di ogni tipo e contro qualsiasi cosa (tutti respinti, ovviamente), disinformazione alla cittadinanza, strumentalizzazione perpetua, opposizione su qualsiasi tema, scene in Consiglio Comunale degne dei migliori film di Bud Spencer, e zero proposte (ovviamente parliamo di progetti concreti, che abbiano una fattibilità).

Questo, secondo qualcuno, è fare politica costruttiva.

In occasione del festeggiamento della giornata dedicata alla comunità senegalese (giornata ufficializzata dalla Giunta Grando, peraltro, evidentemente in 20 anni di altro governo non c’è stato un momento per dare un vestito dignitoso e ufficiale alla ricorrenza), sulle pagine di un’esponente del PD leggiamo un commento polemico per l’invito non pervenuto a partecipare alla manifestazione. Fra le righe si imputa l’Amministrazione (ovviamente) della mancata comunicazione: “l’integrazione non è un esercizio di potere”.

Chiariamo un paio di punti:

Punto uno, da marzo 2023 questa giornata è stata ufficializzata. Quindi il 19 giugno è e sarà per sempre la giornata dedicata alla comunità senegalese.

Il cortocircuito è sottolineato dalle parole scritte dalla Consigliera stessa: “sono venuta a sapere solo all’ultimo momento che la comunità senegalese oggi celebra la sua giornata di festa come ogni anno”, infatti c’erano cittadini che magicamente erano a conoscenza dell’evento (o semplicemente coinvolti ed interessati) e si sono uniti al festeggiamento.

Punto due, il corteo è un momento in cui si incontrano cittadini del Senegal provenienti da tutta la regione, di cui l’importanza è sottolineata dalla presenza di un discendente della loro guida spirituale (come se fosse il nostro Papa per capirci): è organizzato da un’associazione del territorio (La Casa della Pace Darou-Salam) che si occupa, ovviamente, degli inviti e della promozione dell’evento.

Una passeggiata con canti tradizionali senegalesi che parte dalla stazione di Ladispoli e arriva in piazza Rossellini dove quest’anno il Sindaco Grando, e l’anno scorso io, abbiamo accolto i presenti ringraziandoli per questa fratellanza storica.

Alla fine il PD non ci sta, ma “la pezza è peggio del buco”, una frasetta di cui questa opposizione è innamorata. Non era di certo l’Amministrazione a dover promuovere e pubblicizzare l’iniziativa, né tantomeno a fare gli inviti formali.

Mustapha stesso, rappresentante della comunità senegalese, si è sentito in dovere di scusarsi pubblicamente per questa mancanza (imbarazzo che si sarebbe potuto evitare se avessero comunicato direttamente con lui tramite una telefonata, dato che ognuno ha il numero dell’altro, invece che con il solito post sui social).

Veramente c’è bisogno di un invito formale quando ci sta a cuore qualcosa? Sarebbe più onesto ammettere di essersene dimenticati, cosa legittima e sacrosanta, ma strumentalizzare la cosa come se la maggioranza abbia boicottato gli inviti e la comunicazione della manifestazione è l’ennesimo tentativo di vittimizzarsi per sollevarsi dalle proprie mancanze.

Ma in questo, si sa, qualcuno è un vero professionista

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Cronaca

GDF: BLITZ A FIUMICINO

Guardia di Finanza in Comune: arrestati un funzionario e un dirigente

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Guardia di Finanza in Comune: arrestati un funzionario e un dirigente

Gli elementi emersi dall’inchiesta per corruzione che ha colpito il Comune di Fiumicino sembrano essere davvero inquietanti: arrestati un funzionario e un dirigente dell’Ente, mentre due assessori (di cui uno si è dimesso) e il capo di gabinetto del sindaco risultano indagati.

“Il periodo al centro delle indagini non coincide con il mandato dell’attuale amministrazione”, sottolinea su Facebook il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, che spiega come “abbiamo dato piena attuazione al Piano triennale anticorruzione, rafforzato i controlli, avviato la rotazione degli incarichi e degli affidamenti. Continueremo a garantire la massima collaborazione alla Procura”.

Al centro dell’inchiesta un presunto sistema corruttivo radicato ed esteso anche al settore delle attività produttive e culturali. Comprensibilmente, i gruppi di opposizione chiedono trasparenza e chiedono formalmente al sindaco di “informare la città sui destinatari, tipologia e natura dei provvedimenti notificati”.

I consiglieri si dicono “esterrefatti da quanto abbiamo trovato al nostro arrivo nella sede comunale, con gli agenti della guardia di finanza insediati negli uffici ed esponenti di questa amministrazione, dirigenti, funzionari e imprenditori raggiunti da provvedimenti”. Ribadiscono poi di volere “chiarezza sui nomi e nessuna ombra sull’opposizione, ma va fatto con gli atti e non a chiacchiere”.

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