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Cronaca

LA TESTIMONIANZA DI SIMONE DOMINICI | JetSki Therapy a Ladispoli, che emozione! [FOTO e VIDEO]

La Jet Ski Therapy arriva a Ladispoli grazie a un’intuizione di Simone Dominici. Pubblichiamo la sua testimonianza diretta su quanto avvenuto lo scorso fine settimana, che a nostro modo di vedere serve anche a fare chiarezza circa alcune sterili polemiche circolate sui social

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JetSki Therapi a Ladispoli, che emozione!

Lo scorso fine settimana, a Ladispoli, una nuova puntata della Jet Ski Therapy, un progetto dal grande valore umano e sociale, pensato per regalare ai bambini e ai ragazzi con disabilità un’esperienza unica tra le onde.

Presente il campione del mondo Fabio Incorvaia.

L’evento arriva a Ladispoli grazie a un’intuizione di Simone Dominici, nostro concittadino. Proprio lui, dopo avere vissuto in prima persona la due giorni insieme alle moto d’acqua e ai ragazzi disabili, ha deciso di inviare a Litorale Oggi una sua testimonianza diretta.

Un testo che ci piace pubblicare sulle nostre pagine, perché lo consideriamo di grande valore, viste anche le brutte, inutili e antipatiche polemiche che alcuni hanno sollevato sui social a proposito dello spostamento dell’evento – per la giornata di domenica 3 agosto – dalla spiaggia inclusiva di Marina di Palo allo stabilimento Gotha Beach.

Qui di seguito l’intervento integrale di Simone.

JetSki Therapi a Ladispoli, che emozione!

Provo a ripensare a tutte le emozioni provate in questo weekend, ma è veramente complicato. Quell’entusiasmo col quale ci siamo alzati sabato mattina si è rapidamente trasformato prima in preoccupazione – viste le onde che già battevano decise sulla riva una volta arrivati nella spiaggia di Marina di Palo -, poi in angoscia, quando con Fabio Incorvaia e gli altri volontari ci trovavamo sbattuti a destra e sinistra dalle onde con i nostri campioni tra le braccia.

Sono state ore veramente difficili, a tratti rischiose. Fabio è andato a finire con una gamba sotto la moto (pesa appena 500 kg), a me personalmente la moto – spunta da un cavallone – è venuta addosso, colpendomi la schiena.

Abbiamo temporeggiato: appena vedevamo un momento di calma facevamo salire un ragazzo che, a differenza nostra, se ne “sbatteva” del mare mosso, anzi: urlava di gioia e rideva a più non posso.

Abbiamo fatto le premiazioni del sabato mattina con qualche minuto di anticipo, addolorati dalla quasi certezza che il nostro evento si sarebbe concluso lì.

Nel frattempo si avvicina a me e Fabio il Comandante della Capitaneria di porto, Cristian Vitale (al quale non saprei più trovare un aggettivo, ma senza di lui la Festa sarebbe finita lì) e ci dice che sarebbe andato subito a Torre Flavia per vedere la situazione del mare. Ho pensato fosse pazzo! Impossibile credere di riuscire a spostare tutto in neanche mezza giornata.

Parte e ci chiama dopo venti minuti, dicendoci che al Gotha Beach ci aspettava Carmelo Augello – uno dei responsabili della struttura – per capire insieme la fattibilità della cosa. Partiamo io e Fabio per fare un sopralluogo con i brividi lungo la schiena.

Discutiamo in loco tutta la logistica dell’evento, ma avevamo un problema di accessibilità per i ragazzi. A quel punto Carmelo, con grande prontezza e generosità, si offre di togliere tavoli e sedie da una pedana e di reperire un tappetone a rotolo da aggiungere perpendicolarmente al mare, cosa che avrebbe dato accesso ai ragazzi. Il gioco è fatto!

Smontiamo tutto dalla spiaggia inclusiva con i campioni ed i genitori impazziti di gioia e traslochiamo al Gotha.

Simone Dominici
Simone Dominici

Domenica il meteo ha deciso di peggiorare, altrimenti sarebbe stato tutto troppo “facile”; per fortuna, protetti parzialmente dalla scogliera della Torretta e dato il basso fondale del mare, anche se con estenuante fatica, siamo riusciti a portare “quasi” a termine l’evento.

Dico “quasi” perché purtroppo quando mancavano soltanto tre campioni si è alzato un vento allucinante che stava per smantellare trenta metri di gazebo pieno di persone. Al quel punto abbiamo dovuto smettere e togliere immediatamente tutto.

Questa è stata l’unica nota amara, amarissima, ma spero che i nostri tre campioni ci tornino a trovare il prossimo anno per recuperare anche il giro perso.

Insomma, è stata una vera avventura. A mio avviso siamo riusciti a concludere una JetSki Therapy leggendaria.

Il mio abbraccio più grande va a Fabio, che ormai non ha più bisogno di presentazioni, ma di seguito vorrei ringraziare tutte le persone che ci hanno messo anima e cuore in questo magnifico evento:

Alessandro Grando, Sindaco di Ladispoli

Antonella Di Cola, per il grande impegno nella comunicazione e l’organizzazione degli arrivi.

I “muscoli” messi in acqua dai miei amici Costantino, Massimo Ribetto, Mauro Maistrello, Danilo Guazzaroni, Daniele del Coiro.

La Protezione Civile Avalon capitanata da Valeria Pintus che come sempre si mette subito a disposizione.

La polizia fluviale sempre presente guidata dal nostro caro Giorgio Costantino.

I nostri fotografi Mauro Zibellini, Federico D’Annunzio, Federico Floresta.

Luigi Cicillini per le bellissime riprese aeree rischiando in alcuni momenti di far “annegare” il drone.

Francesco Giannella per le riprese video e il ruolo di tuttofare.

Roberta Grecuccio Patrizia Giraudo Giada Irriducibile Ferrari Mary De Salvo Vero Ginny Giannella Anca.

Alla mia super moglie Cristina Cattaneo per l’impegno in spiaggia ed il sostegno personale nell’organizzazione dell’evento.

Volontariamente per ultimo, ma non per importanza, il mio più grande ringraziamento va al Comandante Cristian Vitale. Senza la tua folle idea, mio caro Cristian, tutto questo non sarebbe mai potuto accadere.

GRAZIE DA PARTE DI TUTTO LO STAFF JETSKITHERAPY E DI TUTTI I CAMPIONI. Questo weekend ce lo ricorderemo.

Simone Dominici

Giornalista, editore, fondatore e direttore di Litorale Oggi, Ladispoli News, ItaliaChiamaItalia.it e Azzurro Caribe. Da anni lavora tra Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, con un passaggio nel governo italiano (Farnesina). Cura la comunicazione di parlamentari e rappresentanti delle Istituzioni

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A Ladispoli il mare è perfetto

Deluso chi godeva del divieto di balneazione: l’ordinanza dura solo 48 ore

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A Ladispoli il mare è perfetto

A fine luglio, in piena stagione balneare, a seguito di rilievi effettuati da Arpa Lazio alla foce del Vaccina, il Sindaco Alessandro Grando ha dovuto emanare un’ordinanza che imponeva il divieto temporaneo di balneazione per un tratto di 250 metri alla sinistra del fosso.

I campioni vengono prelevati regolarmente per monitorare lo stato e la balneabilità delle acque.

In questa occasione, i livelli di Escherichia coli erano superiori ai limiti stabiliti dalla legge.

L’amministrazione ha prontamente informato la cittadinanza circa la pericolosità dello specchio d’acqua interessato, procedendo appunto con il divieto temporaneo di balneazione. Fin qui, tutto nella norma – o quasi: sono cose che possono accadere. Ma nonostante le acque fuori parametro, non abbiamo ancora raccontato la parte più torbida della vicenda.

A seguito della comunicazione social relativa al divieto, si è assistito a un valzer inquietante, frutto probabilmente di chi usa i social per dar sfogo a frustrazione e vuoto interiore. Scene raccapriccianti: gente che esultava, altri che approfittavano della situazione per un mero tornaconto politico, post sponsorizzati commentati solo dagli stessi autori, cattiverie di ogni tipo e, naturalmente, una raffica di insulti, un vero e proprio atteggiamento da Ultras.

Partiamo da un principio fondamentale: non esiste Sindaco – di qualunque schieramento politico – che giochi con la salute dei cittadini. Altro principio fondamentale: nessun Sindaco è contento di dover firmare un’ordinanza di divieto di balneazione.

La qualità delle acque è strettamente legata al buon funzionamento del depuratore. Quello di Ladispoli – parliamo per noi – è monitorato e funzionante. Purtroppo, alterazioni nei parametri delle acque dipendono spesso da scarichi abusivi o, in altri contesti, da malfunzionamenti tecnici (non è il nostro caso).

Arpa Lazio ha effettuato ulteriori accertamenti, rilevando che i parametri erano rientrati abbondantemente nella norma, e in meno di 48 ore il divieto di balneazione è stato revocato – il mare esiste in una condizione di continuo movimento, ovviamente. Ecco svelato come in poche ore l’allarme sia rientrato: le correnti hanno semplicemente ridistribuito i valori in condizioni accettabili.

Chi sperava di vedere la maggioranza “al patibolo” per la gestione delle acque è rimasto deluso. Le acque hanno dei valori ottimali, il nostro depuratore funziona alla grande e noi ci godiamo il mare: non sarà la Sardegna, ma ce lo teniamo stretto.

Nel giro di poche ore, l’allarme è rientrato.

Ora è il momento di riflettere. Questa accecata ossessione di accusare la maggioranza per qualsiasi cosa rende l’opposizione zoppa e poco credibile: ripetitivi, compulsivi, annebbiati e noiosi. Incapaci di argomentare, valutare e proporre. Un tifo da stadio dei livelli più beceri, fazioso, parti tico. Se siamo arrivati al punto di esultare per un rischio batteriologico nelle nostre acque, forse facciamo davvero più schifo del mare inquinato.

*Assessore al Turismo del Comune di Ladispoli

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