Arte e Cultura
Renì: tra palco e realtà
La storia di Giulia, artista emergente che ha creato il Summer Fever Fest
La storia di Giulia, artista emergente che ha creato il Summer Fever Fest
L’estate 2025 a Ladispoli resterà per sempre nel mio cuore come una delle esperienze più intense, formative e significative della mia vita. È stata una stagione ricca di musica, arte, emozioni e incontri, ma soprattutto la scoperta di una comunità viva, partecipe e accogliente, capace di credere nei sogni dei giovani e di valorizzarne le idee.
Per la prima volta non ero soltanto spettatrice, ma parte attiva di un progetto che mi ha fatto crescere e che porterò per sempre con me: l’organizzazione di un festival musicale.
Tutto è iniziato nell’aprile del 2024, quando ho deciso di contattare l’Assessore al Turismo, Marco Porro, per proporgli un’idea che custodivo da tempo: creare un festival dedicato ai talenti emergenti, uno spazio in cui i giovani potessero finalmente esprimersi, farsi conoscere e vivere la magia di un palco tutto loro. In molti erano scettici, convinti che l’amministrazione non avrebbe mai dato ascolto a una proposta nata “dal basso”, ma io ho scelto di crederci. Con mia grande sorpresa, pochi giorni dopo, l’Assessore ha risposto positivamente, accogliendo con entusiasmo la mia proposta e dimostrandosi fin da subito disponibile all’ascolto e al dialogo.
Da quel momento è cominciato un percorso meraviglioso e impegnativo, fatto di riunioni, progetti, incontri e tanta voglia di creare qualcosa di bello per la città. Organizzare un festival musicale significa assumersi responsabilità, saper lavorare in squadra, gestire imprevisti e affrontare sfide quotidiane: dalla selezione degli artisti alla parte tecnica, dalla comunicazione alla ricerca di collaborazioni e sponsor.
Ogni giorno era una scoperta, una piccola conquista che avvicinava sempre di più il sogno alla realtà.

Il sostegno dell’amministrazione, la disponibilità dei tecnici, la collaborazione delle attività locali e l’energia dei giovani coinvolti hanno permesso al progetto di crescere e diventare qualcosa di concreto. Dopo settimane di lavoro intenso, il Summer Fever Fest è stato ufficialmente approvato e inserito nel calendario estivo del Comune, con due serate interamente dedicate alla musica emergente.
Quando finalmente il palco di piazza Rossellini si è illuminato e la musica ha iniziato a riempire l’aria, ho sentito un’emozione impossibile da descrivere. Tutta la fatica, le paure e le notti insonni si sono trasformate in gioia e orgoglio. Vedere tanti giovani artisti del territorio esibirsi davanti alla propria comunità, nello stesso contesto che ha ospitato nomi come Gaia, Fred De Palma e Francesco Renga, è stato come assistere alla realizzazione di un sogno collettivo.
Dietro le quinte ho scoperto un mondo affascinante, fatto di passione, dedizione e professionalità. Tecnici, operatori e collaboratori hanno lavorato instancabilmente per rendere tutto perfetto, dimostrandomi quanto il successo di un evento nasca dal lavoro di squadra e dalla volontà di condividere un obiettivo comune.
Quando le luci si sono spente e la piazza è tornata silenziosa, ho provato quella malinconia dolce che accompagna la fine delle esperienze più belle. Ma insieme a essa è arrivata una nuova consapevolezza: con coraggio, fiducia e il sostegno delle persone giuste, i sogni possono davvero trasformarsi in realtà.
Oggi il palco non c’è più, ma il suo ricordo resta vivido dentro di me — simbolo di un’estate che mi ha insegnato la forza della musica, il valore della comunità e l’importanza di credere in se stessi. Ladispoli, con la sua energia e la sua gente, mi ha regalato un sogno che porterò per sempre nel cuore.
Arte e Cultura
1° Rossellini Film Festival
Omaggio al grande Maestro del cinema che dà il nome al cuore di Ladispoli
Omaggio al grande Maestro del cinema che dà il nome al cuore di Ladispoli
A 48 anni dalla sua scomparsa e in occasione dell’80° anniversario di “Roma, città aperta”, Ladispoli si prepara a scrivere una nuova e importante pagina di storia culturale. Ne abbiamo parlato con l’Assessore alla Cultura Margherita Frappa, che ci ha svelato i dettagli del Rossellini Film Festival.
Un omaggio dovuto a Roberto Rossellini
Assessore, Ladispoli ospiterà per la prima volta un Festival internazionale dedicato a Roberto Rossellini.
Finalmente! È un atto dovuto. Rossellini ha vissuto a lungo tra Ladispoli e Roma, e proprio in quegli anni ha realizzato capolavori come Roma città aperta. Dedicargli un festival significa riconoscere il legame profondo tra il Maestro e il nostro territorio, e allo stesso tempo collocare Ladispoli in un orizzonte culturale internazionale. È un momento storico per la città.
I giovani al centro del progetto

Il festival non sarà solo un omaggio al passato, ma anche un ponte verso il futuro. Come coinvolgerete i giovani?
Il cuore del progetto sono proprio i giovani. Abbiamo previsto laboratori, workshop, incontri con registi e attori, spazi di formazione anche per studenti delle scuole. Vogliamo che non siano semplici spettatori, ma parte attiva del festival. Il cinema diventa così uno strumento per educare al pensiero critico, alla creatività e alla bellezza: è il nostro investimento sul futuro.
La retrospettiva su “Roma, città aperta” cade in un anniversario molto importante. Che valore assume oggi questo capolavoro?
Roma, città aperta è un film che ha cambiato la storia del cinema, ma soprattutto è un’opera che parla di libertà e dignità. Sono valori che oggi, in un mondo attraversato da conflitti e nuove fragilità sociali, risultano più attuali che mai. Rivedere questo capolavoro a 80 anni dalla sua uscita significa riflettere su come costruire un presente e un futuro più giusti.
Ci può anticipare qualcosa sul programma e sulle presenze attese?
Stiamo lavorando a un programma ricco e sorprendente. Ci saranno ospiti di rilievo, collaborazioni con ambasciate, istituti di cultura e università. Stiamo creando una rete che unisce Ladispoli a Roma e al mondo, proprio nello spirito di Rossellini, che ha sempre visto il cinema come un linguaggio universale. Alcune presenze saranno svelate a breve, ma posso assicurare che ci saranno grandi nomi e occasioni irripetibili di confronto.
Un atto di coraggio culturale per Ladispoli
Lei ha definito il festival un “atto di coraggio culturale”. Qual è la sfida più grande che vi attendete?
La sfida più grande è dimostrare che anche una città come Ladispoli può diventare protagonista di un grande evento internazionale. La Biennale Internazionale d’Arte della Riviera Romana è stato il primo atto di coraggio culturale che ha aperto la strada: oggi con il Rossellini Film Festival rilanciamo quella stessa visione. Non servono solo risorse economiche, ma soprattutto visione, coraggio e capacità di fare rete.
Il mio sogno è che questo festival diventi un appuntamento annuale, capace di attrarre giovani, turisti e appassionati di cinema da tutto il mondo. Vorrei che il nome di Rossellini fosse per Ladispoli un faro che illumina il futuro e che il cinema diventasse parte integrante dell’identità culturale della città.

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