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Michela Mazzelli: devozione all’inclusione

Michela e la lingua dei segni: “Un percorso di vita che abbatte barriere e crea empatia”

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Michela e la lingua dei segni: “Un percorso di vita che abbatte barriere e crea empatia”

Ciao Michela, il tuo percorso ci incuriosisce, cosa ti ha spinta a studiare la lingua dei segni?
La motivazione che mi ha spinto a intraprendere il percorso di studi per diventare interprete e studiare la Lingua dei Segni Italiana è stata inizialmente la curiosità e la bellezza di una lingua così ricca e complessa. Quella curiosità si è poi trasformata in una vera passione, che va coltivata e aggiornata ogni giorno. È una lingua che, come le lingue vocali, non si finisce mai di imparare.

È un percorso che accresce il tuo bagaglio personale ed emozionale?
Assolutamente sì. Mi ha fatto scoprire la complessità e la bellezza di una lingua ancora oggi poco conosciuta, e mi ha insegnato a usare ogni canale comunicativo a disposizione. Siamo abituati a comunicare solo con le parole, ma la Lingua dei Segni apre nuovi modi di esprimersi, più profondi e consapevoli.

È un processo che ti richiede molto impegno?
Sì, è un percorso che richiede costanza, confronto quotidiano con la comunità sorda e aggiornamento continuo per imparare nuovi segni e restare “allenati”. Serve dedizione e amore per ciò che si fa.

Qual è la soddisfazione più grande della tua esperienza?
La soddisfazione più grande è riuscire ad abbattere barriere e creare sinergia, comprensione e collaborazione tra le persone. Quando la comunicazione diventa accessibile, nasce una connessione autentica.

Che obiettivi ti sei prefissata per questo progetto?
Più che un progetto, lo considero il percorso di studio e di vita più bello che potessi scegliere. Il mio obiettivo principale è imparare ogni giorno qualcosa di nuovo sulla LIS e contribuire a farla conoscere di più, perché esistono ancora molte inesattezze e poca consapevolezza sulla cultura sorda. Ad esempio, dovremmo abbandonare termini sbagliati come “sordomuto” o “linguaggio” e usare quelli corretti.

Sarei onorata di contribuire a far conoscere questo mondo meraviglioso, creando empatia e connessione tra le persone. Un obiettivo che sto realizzando anche grazie al bellissimo progetto “Ladispoli, una città che sa ascoltare” di Marco e Valentina — un’iniziativa innovativa che dedica tempo, spazio e cuore alla comunità sorda.

Giornalista, editore, fondatore e direttore di Litorale Oggi, Ladispoli News, ItaliaChiamaItalia.it e Azzurro Caribe. Da anni lavora tra Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, con un passaggio nel governo italiano (Farnesina). Cura la comunicazione di parlamentari e rappresentanti delle Istituzioni

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Arte e Cultura

Scuola e cultura al centro: intervista all’Ass. Margherita Frappa

Tutte le novità che riguardano scuola e cultura a Ladispoli

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Margherita Frappa assessore Ladispoli

Tutte le novità che riguardano scuola e cultura a Ladispoli

Ladispoli non è solo una città di mare e di turismo, ma un luogo dove la scuola e la cultura sono alla base dello sviluppo sociale.

Questo obiettivo viene raggiunto quotidianamente grazie al lavoro che l’Assessore alla Pubblica Istruzione e alla Cultura, Margherita Frappa, persegue con determinazione insieme al supporto dell’amministrazione e del sindaco Grando.

Consapevoli del ruolo che arte, formazione e comunità giocano nella crescita dei più giovani, l’abbiamo incontrata per farci raccontare la sua visione e i progetti in corso per quanto riguarda il mondo della scuola.

Assessore, siamo all’inizio del nuovo anno scolastico. Quali sono state le priorità dell’amministrazione di Ladispoli in questi mesi per preparare le scuole ad accogliere studenti e personale?

“Le sfide non sono mancate, soprattutto nel dover concentrare in poche settimane una mole di lavoro molto vasta e nel coordinare i diversi cantieri senza interrompere altre attività pubbliche.

In queste settimane l’Ufficio Manutenzioni sta operando su più fronti, affrontando le criticità segnalate dai dirigenti scolastici per garantire sicurezza e funzionalità, affinché studenti e personale possano trovare scuole accoglienti e pronte.

Nonostante i tempi stretti e le tante richieste, riusciremo ad intervenire in modo capillare, con l’obiettivo di migliorare sempre di più la qualità degli ambienti scolastici della nostra città”.

L’unione dell’assessorato alla Pubblica Istruzione e alla Cultura è un aspetto molto interessante. In che modo questa sinergia si traduce in progetti concreti per gli studenti di Ladispoli?

“Credo fortemente che istruzione e cultura siano due facce della stessa medaglia. La sinergia tra questi due ambiti ci permette di offrire agli studenti non solo formazione scolastica, ma anche esperienze che arricchiscono il loro bagaglio umano e civico.

Un progetto emblematico in questo senso è l’‘Archeobus’, che porta i ragazzi delle nostre scuole a conoscere e vivere direttamente i siti archeologici del territorio, trasformando le lezioni di storia in esperienze sul campo. È un’iniziativa che unisce apprendimento, identità locale e valorizzazione culturale.

Accanto a questo, stiamo programmando altre iniziative, perché riteniamo fondamentale che i giovani siano protagonisti della vita culturale della città. L’obiettivo è far sì che scuola e cultura viaggino insieme, formando cittadini consapevoli e orgogliosi delle proprie radici”.

Come sono stati organizzati i servizi essenziali come il trasporto scolastico e la refezione? Ci sono state novità o aggiornamenti rispetto agli anni passati?

“In queste settimane ho lavorato a stretto contatto con i dirigenti scolastici per organizzare al meglio i servizi, cercando di rispettare le esigenze specifiche di ogni istituto. Abbiamo posto grande attenzione a due aspetti fondamentali: trasporto scolastico e refezione. I dettagli operativi saranno pubblicati a breve, così da garantire alle famiglie tutte le informazioni necessarie con anticipo.

L’obiettivo è assicurare una partenza ordinata e puntuale, senza disagi. A breve, inoltre, sarà pronta la nuova mensa costruita presso il polo Falcone-Melone, un ambiente moderno e funzionale pensato per offrire agli studenti un luogo ideale e accogliente”.

Quale messaggio vuole rivolgere agli studenti appena rientrati tra i banchi, alle loro famiglie e al personale docente e non docente per questo nuovo inizio?

“Il mio augurio per questo nuovo anno scolastico è rivolto a tutta la comunità educativa: studenti, famiglie, docenti e personale che ogni giorno rendono vive le nostre scuole.

Tornare tra i banchi significa rinnovare un patto di crescita condivisa, dove l’impegno di ciascuno diventa forza per tutti. Credo profondamente nella sinergia tra istruzione e cultura: solo unendo sapere e creatività possiamo formare cittadini consapevoli, capaci di affrontare le sfide del futuro senza dimenticare le proprie radici.

Ai ragazzi dico: vivete la scuola come un’opportunità straordinaria, con curiosità e coraggio. Alle famiglie e al personale: continuiamo a camminare insieme, perché solo insieme possiamo costruire un futuro migliore”.

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