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Arte e Cultura

FERRAGOSTO | Spettacoli, musica, cultura: eventi al Castello di Santa Severa

Le visite guidate, molto richieste, raddoppiano nei fine settimana con appuntamenti sabato e domenica alle ore 19.00

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Castello di Santa Severa

Prosegue con numeri da record la stagione estiva del Castello di Santa Severa, sul litorale romano, con il suo cartellone “Vivi il Castello di Santa Severa” rassegna, promossa dalla Regione Lazio e organizzata da LAZIOcrea con la direzione artistica di ATCL – Circuito Multidisciplinare del Lazio, che si conferma uno degli eventi più apprezzati dell’estate laziale.

Grande affluenza anche per la mostra “Warhol e Banksy”, curata da Sabina de Gregori e Giuseppe Stagnitta, aperta al pubblico fino al 18 settembre.

Le visite guidate, molto richieste, raddoppiano nei fine settimana con appuntamenti sabato e domenica alle ore 19.00. L’esposizione propone un incontro inedito tra due giganti dell’arte contemporanea: Andy Warhol e Banksy.

Oggi appuntamento con Giro della Piazza, uno spettacolo tra ciclismo, teatro e musica. A mettere in scena una ironica e spettacolare sfida è la Compagnia Madame Rebiné, con Andrea Brunetto, Max Pederzoli e Alessio Pollutri.

Ferragosto al Castello con “Tu vuò fa l’americano. Storie italiane in America”, un omaggio agli emigranti italiani e a tutti coloro che hanno lasciato la propria terra alla ricerca di un futuro migliore.

Sul palco, l’energia e la sensibilità di Marcello Cirillo, la direzione musicale di Demo Morselli, e la voce narrante di Francesca Borrelli accompagneranno il pubblico in un viaggio tra musica, emozioni e memoria. Attraverso brani iconici arrangiati per un’orchestra di 13 elementi, lo spettacolo racconta l’esperienza dell’emigrazione italiana, tra nostalgia, speranza e scoperta.

Il 16 agosto il palco del Castello di Santa Severa si accende con l’irresistibile ironia di Marco Marzocca, uno dei volti più amati del teatro comico italiano. Attore, comico e autore, Marzocca porta in scena uno spettacolo brillante che mescola gag, riflessioni e personaggi esilaranti, con il suo stile inconfondibile, capace di far ridere senza mai rinunciare all’intelligenza.

In “Chi me l’ha fatto fare?”, tra racconti di vita quotidiana, equivoci surreali e il ritorno di alcuni dei suoi personaggi più noti — come il celebre Ariel, il collaboratore domestico più stralunato della tv — Marzocca costruisce uno spettacolo che diverte tutte le generazioni, alternando comicità fisica, battute fulminanti e momenti di tenera autoironia.

La rassegna Libri e Calici torna il 17 agosto alle ore 19, con la presentazione del libro “Fronte dell’Est. Passato e presente di un destino geografico” (Castelvecchi editore) di Salvatore Santangelo. Un saggio attualissimo che indaga le radici storiche e le implicazioni geopolitiche del conflitto in Ucraina, proponendo un’analisi lucida della crisi che sta ridefinendo gli equilibri dell’Europa centro-orientale.

A partire da una mappa pubblicata negli anni Trenta su una rivista americana – con l’inquietante domanda: “In Ucraina la prossima guerra in Europa?” – il volume traccia una linea che collega passato e presente, mostrando come la storia e la geografia siano strumenti essenziali per comprendere il nostro tempo e la nostra identità europea.

Uno sguardo approfondito anche sul ruolo della Germania e sui costi, energetici e militari, che il futuro della pace impone. L’incontro sarà moderato dalla giornalista Francesca Lazzeri. Ad arricchire l’incontro la degustazione di eccellenze vitivinicole con il giornalista e sommelier Samuele Sansonetti, per accompagnare il pubblico in un’esperienza sensoriale completa.

La settimana si chiude domenica 17 agosto con La Dolce Vita di Stefano Di Battista che non è solo il titolo di un film, ma il punto di partenza per un viaggio musicale che attraversa l’immaginario italiano, fatto di cinema, eleganza, passione e bellezza. Con questo progetto, Di Battista rende omaggio al grande repertorio italiano, reinterpretando temi e suggestioni musicali che hanno caratterizzato un’intera epoca, fondendo il linguaggio del jazz con la tradizione melodica italiana.

L’obiettivo è quello di far rivivere quel patrimonio sonoro e stilistico, proiettandolo nel presente con nuova vitalità. Sul palco, insieme a Stefano Di Battista al sax, un ensemble d’eccezione: Andrea Rea al pianoforte, Daniele Sorrentino al contrabbasso, Luigi Del Prete alla batteria, Matteo Cutello alla tromba. Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito fino esaurimento posti, salvo dove diversamente indicato.

La prenotazione anche per gli eventi gratuiti è obbligatoria su Eventbrite e sarà garantita entro 15 minuti dall’inizio dello spettacolo.

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Arte e Cultura

L’importanza di parlare le lingue

Più che un semplice percorso di studi, una vera e propria formazione della persona

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Più che un semplice percorso di studi, una vera e propria formazione della persona

Riguardo il nostro percorso scolasti co siamo tutti d’accordo su due punti: uno, che non tutte le materie che studiamo torneranno utili nella vita, e due, se c’è una materia per la quale vale la pena impegnarsi è la lingua straniera.

Purtroppo ti rendi conto di quanto le lingue siano importanti quando è ormai troppo tardi. Non che ci sia un’età definita per studiare una nuova lingua, tuttavia la ricettività e l’elasticità dei bambini rende il processo più naturale.

La mente di noi adulti è piena di sovrastrutture date dalle esperienze e da tutte le cose che impariamo nel corso della vita. Un po’ come un hard disk al limite della sua capacità. La mente di un bambino invece, è brulla, assimila senza porsi troppe domande, prende per buona l’informazione e la immagazzina senza processarla.

Per questo l’ideale per i bimbi sarebbe una baby sitter che parli loro un’altra lingua fino al momento in cui sono in grado di leggere e scrivere, più o meno fino ai sei anni. L’ideale per apprendere perfettamente nuove lingue è senza dubbio un corso privato che parallelamente al programma scolastico dia al bambino gli strumenti per iniziare a padroneggiare la nuova lingua.

L’utilità di essere stimolati alla conoscenza

In questo articolo però, vorrei soffermarmi sull’utilità dell’essere stimolati alla conoscenza di qualcosa che non ci appartiene. Io personalmente ho cominciato a studiare lingue per la paura di incontrare persone che parlandomi non avrei capito, avevo, fin da bambina, il desiderio di capire tutti.

Approcciare una nuova lingua è prima di tutto un esercizio per noi stessi, abituiamo il nostro cervello a non fossilizzarsi sulla sintassi che conosciamo, ma sforzandoci a comunicare costringiamo la nostra mente all’elasticità. Un allenamento che forma il nostro carattere, induce sicurezza e ci aiuta ad adattarci a quando abbandoniamo la nostra comfort zone.

Una persona poliglotta la riconosci subito: ha un’ottima capacità di ascolto, un buon orecchio ed è in grado di riprodurre suoni, anche i più diversi da quelli della lingua madre.

Per un bambino avere fin da piccolo la capacità di adattarsi lo aiuterà nella vita da adulto, subirà meno il disagio delle circostanze diventando una persona più sicura e consapevole.

I bimbi si sa, vivono tutto come un’avventura, se i genitori riescono a stimolarlo in questo senso il bimbo sarà pronto e impaziente di vivere nuove esperienze, di raccontare ai suoi compagni le emozioni di un viaggio e degli amichetti che si è fatto in un paese diverso.

Possiamo predisporre i ragazzi già da piccoli ad avere una mentalità aperta e a non giudicare quello che percepiscono come diverso, anzi, saranno curiosi di scoprire una nuova cultura.

Ad oggi sono orgogliosa di poter dire che parlo fluentemente cinque lingue, mi batterò sempre affinché i ragazzi siano incoraggiati alla conoscenza di più lingue possibili. La mentalità aperta, il rispetto e l’autostima renderanno il mondo un posto migliore.

Get ready to travel!

Sara Inga

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