Salute e Benessere
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Trattamenti di chirurgia estetica, tra rischi e benefici: ce ne parla la Dott.ssa Gadzinowska

Trattamenti di chirurgia estetica, tra rischi e benefici: ce ne parla la Dott.ssa Gadzinowska
BENVENUTA DOTTORESSA ANNA MARIA GADZINOWSKA, SPECIALISTA IN CHIRURGIA PLASTICA, RICOSTRUTTIVA ED ESTETICA.
UNA PRIMA CURIOSITÀ: QUALI SONO I TRATTAMENTI DI MEDICINA ESTETICA PIÙ RICHIESTI?
I trattamenti di medicina estetica più richiesti rispecchiano una crescente tendenza verso procedure non invasive o mini-invasive, con risultati naturali e tempi di recupero rapidi. Ecco i più popolari:
- Filler a base di acido ialuronico: indicati per rughe del viso, labbra, naso, zigomi, mento e mandibola. Obiettivo: correggere i segni del tempo, ridefinire e volumizzare i contorni.
- Botulino (tossina botulinica): zone trattate fronte, contorno occhi (zampe di gallina), glabella, mandibola, labbra (Lip-flip), collo. Effetto: apertura dello sguardo, anti-rughe, lieve effetto liftante e levigante.
- Biorivitalizzazione/Biostimolazione cutanea: tramite microiniezioni di vitamine, acido ialuronico e aminoacidi, per idratazione profonda, pelle più luminosa e compatta.
QUALI BENEFICI PORTA LA MEDICINA ESTETICA SUL BENESSERE DI UNA PERSONA?
La medicina estetica, oltre a migliorare l’aspetto fisico, può avere importanti benefici sul benessere psicologico, emotivo e sociale. Tra i principali vantaggi:
- Aumento dell’autostima
- Riduzione dell’ansia sociale
- Migliore immagine di sé
- Maggiore sicurezza personale
Alcuni trattamenti hanno anche funzione medica: il botulino per iperidrosi (sudorazione eccessiva), i filler per asimmetrie post-traumatiche o cicatrici.
Fondamentale sottolineare che il benessere estetico è complementare, non sostitutivo, a un lavoro interiore. Un risultato estetico efficace può rafforzare la fiducia, ma non deve essere l’unico strumento per sentirsi adeguati.
QUALI PERICOLI CI SONO NEL RIVOLGERSI A CENTRI E PERSONALE NON QUALIFICATO?
I principali rischi della medicina estetica non regolamentata includono:
- Infezioni e contaminazioni da strumenti non sterili e mancanza di protocolli igienico-sanitari
- Uso di prodotti illegali o non tracciabili: filler non autorizzati, botulino contraffatto, silicone liquido
- Gravi complicanze mediche: necrosi, cecità, deformità, asimmetrie permanenti
- Danni estetici irreversibili: gonfiori, volti innaturali, sproporzioni dovute a scarsa conoscenza anatomica
- Conseguenze psicologiche: frustrazione, disagio, senso di colpa
Inoltre, chi si rivolge a centri abusivi o operatori non medici spesso non ha tutela assicurativa o legale in caso di danni.
Salute e Benessere
Alimentazione e scuola: una sfida
I consigli della Dott.ssa, PHD Viviana De Martino, biologa nutrizionista

I consigli della Dott.ssa, PHD Viviana De Martino, biologa nutrizionista
Ogni mattina la stessa scena: sveglia che suona, colazione di corsa, scarpe da allacciare e la campanella che incombe.
In mezzo a questa frenesia, il cibo dei bambini diventa un dettaglio di cui occuparsi al volo. È così in tante famiglie: la buona notizia è che non servono rivoluzioni, ma piccoli gesti costanti.
Dietro a queste abitudini comuni si nascondono piccoli ostacoli quotidiani che, se trascurati, possono influenzare energia, concentrazione e serenità in famiglia.
Colazioni frettolose o inesistenti: molti bambini vanno a scuola a stomaco vuoto o con un biscotto mangiato al volo.
Il risultato? Calo di attenzione, stanchezza precoce e nervosismo.
Una colazione semplice ma completa – latte o yogurt, un frutto, una fetta di pane – è già un grande passo avanti.
Merende troppo dolci: snack confezionati e succhi di frutta sembrano pratici, ma creano picchi glicemici che lasciano i bambini più affamati e meno concentrati.
Una merenda equilibrata può essere altrettanto veloce: frutta fresca, frutta secca, pane con olio o una piccola fetta di torta fatta in casa.
Mensa e lunch box, tra capricci e selettività: c’è chi non ama la mensa e chi, con la schiscetta da casa, mangia sempre le stesse cose.
La “selettività alimentare” (niente verdure, no al pesce) è un ostacolo frequente.
Qui serve pazienza: proporre varietà con gradualità e senza trasformare il pasto in un campo di battaglia.
I pomeriggi pieni di impegni: tra sport, compiti e attività, gli spuntini del pomeriggio diventano spesso troppo pesanti o, al contrario, insufficienti.
Programmare la merenda in base agli orari aiuta a evitare cali di energia o abbuffate serali.
Quando il cibo diventa premio o punizione:
“Se mangi la verdura ti do il gelato.”
“Se non fai i compiti, niente merenda.”
In questo modo il cibo smette di essere nutrimento e diventa ricatto, creando un rapporto sbilanciato che può durare negli anni.
Non esiste la perfezione in cucina, soprattutto con i bambini. Quello che conta è la costanza: una colazione fatta ogni giorno, una merenda equilibrata, una cena in famiglia quando possibile.
Piccoli gesti, ripetuti nel tempo, costruiscono la loro salute molto più di qualsiasi “regola rigida”.
E ricorda: educarli a mangiare bene oggi significa regalare loro strumenti che porteranno per sempre.
Dott.ssa, PhD Viviana De Martino
Biologa nutrizionista
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