Cerveteri
BELARDINELLI: IL GOVERNO BARCOLLA
Cerveteri: ennesima crisi di governo, AnnoZero esce dalla maggioranza
Cerveteri: ennesima crisi di governo, AnnoZero esce dalla maggioranza
Cerveteri vive l’ennesimo momento drammatico a livello politico-istituzionale: la maggioranza in Consiglio comunale esiste ancora nei numeri (forse), ma di fatto non c’è più. “C’è un’accozzaglia tenuta insieme dall’interesse per la poltrona e forse anche da interessi personali, ma di sicuro non c’è una maggioranza che fa capo al sindaco Gubetti”, ha dichiarato a Litorale Oggi Anna Lisa Belardinelli, esponente di Fratelli d’Italia.
L’ultimo scossone alla maggioranza l’ha dato il gruppo Anno Zero, che faceva capo all’Assessore Federica Battafarano. La consigliera Mundula ha spiegato: “La maggioranza ha perso coerenza con gli impegni assunti. Non ci riconosciamo in questo modo di operare”. Il gruppo, stando alle parole della sua rappresentante, ha dichiarato che il movimento assumerà una posizione autonoma e libera da logiche politiche.
La maggioranza di sinistra a Cerveteri sta crollando sotto il peso della propria incapacità di governo, della propria inconcludenza, della propria avidità di potere. L’impressione di Belardinelli? “Temo un po’ che finisca tutto a tarallucci e vino, com’è successo già altre volte. Come quando Governo Civico e Cerveteri Democratica si erano dichiarati dissidenti, ma poi è bastato assicurare due assessori a Governo Civico e uno a Cerveteri Democratica e tutto è rientrato. Spero questa volta non sia il solito balletto per le poltrone e che alle parole seguano i fatti”.
Il consigliere Vecchiotti, di Forza Italia, ha commentato: “Succede tutto e il contrario di tutto. Neanche una parola da parte del gruppo uscente in merito a spostamenti di somme cospicue. La nostra subalternità è inaccettabile”. E ancora: “Oggi abbiamo imparato una nuova lezione politica: per senso di responsabilità una forza uscita dalla maggioranza ritiene meritevoli le iniziative di una maggioranza da cui è uscita”.
Durante il Consiglio, i cittadini sono stati allontanati dall’aula perché avevano applaudito a seguito della replica del consigliere Vecchiotti, un comportamento giudicato eccessivo dal Presidente Travaglia (quello diventato tristemente famoso perché, a suo dire, le donne incinte non sono una categoria da proteggere). Insomma, il caos è totale.
La memoria va a quel 10 gennaio 2025, quando il Consiglio convocato per discutere il Bilancio 2025-2027 è stato annullato per assenza della maggioranza. Nessun consigliere dell’alleanza si era presentato, tranne la presidentessa Laura Mundula e il Presidente Travaglia. L’11 gennaio, il giorno dopo, la seduta è saltata di nuovo per lo stesso motivo, riproponendo l’assenza della maggioranza. Tutti questi annullamenti erano dovuti a tensioni politiche interne.
Nel momento in cui scriviamo il telefono non smette di suonare e gli eventi si succedono rapidamente. Vedremo come andrà a finire. Una cosa è certa: se Gubetti e i suoi avessero anche solo un briciolo di coscienza civile e di rispetto per la propria città e per i suoi abitanti, si dimetterebbero tutti in massa, subito.
Avranno l’intelligenza politica e il buon gusto di farlo o vorranno allungare l’agonia del proprio Comune ancora per molto?
Cerveteri
Una Cerveteri immobile e miope
Gianluca Paolacci: un’analisi lucida sulla condizione della città cerite
Gianluca Paolacci: un’analisi lucida sulla condizione della città cerite
Si è recentemente conclusa la tradizionale Sagra dell’Uva a Cerveteri, un appuntamento che, ancora una volta, ha richiamato in città un buon numero di persone, sia residenti che visitatori occasionali. La cosa che dovrebbe più far riflettere è che questo weekend, che dovrebbe essere percepito come un momento ordinario di una città come la nostra, sia vissuto come un momento eccezionale, unico. Una festa riuscita, senza dubbio, grazie all’impegno soprattutto dei Rioni, impegno che conferma il desiderio della nostra comunità di ritrovarsi, celebrare le proprie radici e godere di momenti di socialità.
Eppure, se vogliamo essere sinceri, non basta. Cerveteri è una delle città più storiche del Lazio e dell’Italia intera, non può basare la sua attrattiva su una sagra, un evento spot che non ha né seguito né programmazione. Una manifestazione del genere non può ridursi a un evento isolato, fine a se stesso, ma deve diventare il punto di partenza per una strategia di valorizzazione turistica ed economica che duri nel tempo. La Sagra dovrebbe essere un volano, un marchio riconoscibile, capace di generare ricadute reali su commercio, ristorazione, artigianato e filiere produttive locali. Invece ogni anno ci ritroviamo a celebrare per quattro giorni e a spegnere le luci subito dopo, tornando a un grigiore che dura per gli altri 361 giorni.
Questo è il vero limite della nostra città: un immobilismo amministrativo che soffoca Cerveteri da troppo tempo. Una città che vive di episodi, di slanci momentanei, senza mai riuscire a trasformare le proprie potenzialità in opportunità concrete. Non si governa stando “alla finestra”, in attesa che le cose accadano. Si governa prendendo iniziativa, pianificando, investendo. Bisogna affrontare l’impegno politico con un’altra visione: lavorare per un bilancio sano e progettare una serie di interventi urbanistici, strutturali e turistici volti a rilanciare l’immagine di una città percepita all’esterno come spenta e intristita.
Basta guardarsi intorno: da oltre vent’anni non vediamo un cantiere significativo per opere pubbliche o riqualificazione urbana. L’edilizia è ferma agli anni Ottanta, l’agricoltura – un tempo eccellenza assoluta del nostro territorio – è stata penalizzata da politiche sbagliate e da atteggiamenti miopi, mentre il commercio locale vive un declino costante. Eppure, nonostante queste evidenze, chi amministra continua a lodarsi e incensarsi, in un esercizio di autocompiacimento distante anni luce dalla realtà. Aggiudicarsi i fondi per costruire un Palazzo dello Sport è un risultato eccezionale per la città, ma adesso bisogna avere la capacità non solo di metterlo in piedi, ma anche di organizzare un progetto che faccia di questo palazzo un’opportunità. Solo allora si può parlare di visione.
Il vero dramma è che Cerveteri possiede tutte le carte in regola per essere protagonista: un patrimonio storico e culturale unico, riconosciuto dall’UNESCO, un paesaggio naturale straordinario, una tradizione agricola che meriterebbe ben altro sostegno e valorizzazione. E invece la città resta ferma, incapace di trasformare la sua bellezza in motore di sviluppo, prigioniera di un’amministrazione che non riesce – o non vuole – imprimere una direzione chiara. Cerveteri ha bisogno di un cambio di marcia immediato. Serve un progetto di marketing territoriale serio, che sappia collocare la città nel panorama turistico nazionale e internazionale, che dia nuova linfa al commercio, che rimetta in moto l’edilizia con interventi di rigenerazione urbana, che restituisca dignità e futuro alla nostra agricoltura. Non bastano le feste, non bastano le foto di rito, non bastano le parole vuote.
Questa amministrazione è giunta a un punto di non ritorno. Non si può più vivere di rendita o di ricordi: Cerveteri va liberata da questo immobilismo e rilanciata con coraggio, idee e concretezza. È il momento di guardare avanti e restituire alla nostra città il posto che merita, all’altezza della sua storia e del suo nome.
CONSIGLIERE COMUNE DI CERVETERI
GIANLUCA PAOLACCI

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