Iter terminato: prende forma un sogno dedicato ai ragazzi di Ladispoli
Non una “scatola vuota”, come quella presentata anni fa dalla precedente amministrazione a viale Mediterraneo: una struttura ottenuta con un progetto di partenariato pubblico-privato mai attivato, diventata simbolo di abbandono e disinteresse. Noi abbiamo scelto un’altra strada. Una politica concreta, pratica, che parte dall’ascolto e arriva ai risultati.
Negli ultimi anni, il calo delle iscrizioni nelle scuole primarie ha imposto la razionalizzazione degli spazi. Così, il plesso Giovanni Paolo, adiacente alla biblioteca comunale, è stato dismesso e le classi trasferite. Ma quella struttura non è rimasta vuota: è diventata un’occasione. Abbiamo deciso di destinarla ai giovani, rispondendo a un’esigenza reale e condivisa.
Nasce così il nuovo polo ricreativo giovanile: un luogo vivo, dinamico, accessibile.
Ci saranno aule studio, spazi per la formazione, laboratori, sale conferenze. Sarà gestito in forma non esclusiva dai ragazzi del Servizio Civile della Pro Loco, che troveranno qui una delle sedi più belle d’Italia. La struttura ha anche uno spazio esterno in cui si pensa di dar vita ad un piccolo orto didattico.
Uno spazio dove i ragazzi potranno partecipare a laboratori e scoprire le curiosità della terra e delle lavorazioni, cercando di sensibilizzare i più giovani ad un rispetto verso la realtà contadina, il rispetto per la stagionalità dei prodotti e per tutti colori che ancora si adoperano in questo campo. Un progetto ambizioso, ma soprattutto inclusivo.
In questi anni abbiamo lavorato per creare un collegamento diretto tra ragazzi e istituzioni, spesso assente. Abbiamo organizzato momenti di formazione, giornate di sensibilizzazione, incontri con psicologi e terapeuti, aperitivi tematici. E non solo. Abbiamo regalato ai giovani emozioni con i grandi eventi dell’estate: Ludwig, Aka7even, Elettra Lamborghini, Fred De Palma, Anna Pepe. Sempre gratuitamente. Perché la cultura e l’intrattenimento non devono essere un lusso.
Ladispoli ha saputo guardare ai propri giovani e oggi li rimette al centro. Il nuovo spazio, intitolato al nostro concittadino Marco Patriarca, sarà simbolo di una città che cresce, che si prende cura dei suoi figli, che investe davvero sul futuro. Perché è nei volti, nelle idee e nei sogni dei ragazzi che possiamo leggere l’Italia di domani. E noi abbiamo il dovere – e il coraggio – di dar loro strumenti, fiducia e spazi.
Non promesse, non giri di parole e filosofia infinita, a volte c’è bisogno di concretezza, di progetti ed esecuzioni immediate. C’è l’esigenza di riacquistare la credibilità che le istituzioni hanno perso con i ragazzi.
Questo non è solo un edificio. È una dichiarazione d’amore verso una generazione spesso dimenticata, ma che ha tanto da dire, da fare, da costruire. Aver dato il mio contributo mi rende orgoglioso, un traguardo di un percorso incredibile.
*Consigliere delegato alle Politiche Giovanili