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L'EDITORALE

Ladispoli tira diritto

Un’estate di successo per l’amministrazione: cultura, sociale, sport; e poi concerti, spettacoli, musica e divertimento

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EDITORIALE – L’altra visione del nostro territorio

L’Amministrazione Grando ha inanellato un successo dopo l’altro. Iniziative culturali, sociali, dedicate allo sport; e poi concerti, spettacoli, musica e divertimento.

A Ladispoli, sempre più capitale del litorale, questa del 2025 è un’altra estate in cui è impossibile annoiarsi. C’è sempre qualcosa da fare nella città a Nord di Roma, meta in questo periodo di turisti arrivati anche dall’estero, complice il Giubileo e la vicinanza al Vaticano, raggiungibile comodamente con appena venti minuti di treno.

L’effervescenza che contraddistingue l’estate ladispolana è merito di un’Amministrazione che ha dimostrato di saper interpretare il tempo che viviamo, quello in cui la differenza la fanno i grandi eventi, i grandi nomi, la cultura popolare, il divertimento e la musica. Per giovani e meno giovani.

Circa un paio di mesi fa il Consiglio comunale ha approvato il Rendiconto 2024, confermando l’ottima situazione economica del Comune di Ladispoli. Con la variazione di Bilancio, l’Amministrazione ha destinato ulteriori fondi al sociale, dimostrando così di continuare ad avere come priorità l’assistenza e il sostegno ai più bisognosi. Esiste un successo più grande di questo?

Per quanto riguarda la viabilità urbana, sono stati trovati i fondi necessari a rifare da zero il manto stradale delle strade della città e per sistemare i marciapiedi, a cominciare dal centro fino ad arrivare all’asfaltatura dei quartieri periferici e di alcune strade di campagna. In certe zone i lavori sono già iniziati e pure conclusi, vedi via del Porto e piazza Domitilla.

Dopo la pausa estiva riprenderanno, con l’obiettivo di rimettere a nuovo tutte le strade su cui è necessario intervenire. Ottima la notizia del finanziamento di oltre un milione di euro ottenuto dal Comune dalla Regione Lazio per la riqualificazione del lungomare (Regina Elena, Marco Polo, Marina di Palo).

Si parla, tra le altre cose, di nuove aree verdi e infrastrutture tecnologiche: Wi Fi pubblico, totem informativi, panchine con predisposizione USB. È il lungomare del futuro. Toccherà a tutti noi proteggerlo, una volta rinnovato, evitando di distruggerlo prima del tempo: certi atti vandalici che anche in passato abbiamo visto sono assolutamente da condannare. Chi li mette in atto è sicuramente un cretino, che dovrebbe vergognarsi di sé quando si guarda allo specchio.

Tanto spazio allo sport e all’inclusione, con l’iniziativa “Un Mare di Emozioni” che ha incantato Ladispoli, tra show acquatici e jet-ski acrobatici. Moto che sono tornate a sfrecciare per i nostri ragazzi speciali grazie alla Jet Ski Therapy tornata in città. Non solo: il basket della Bkl di Massimo Albano e della Virtus Roma 1960, ha portato in piazza un torneo cardiopalma, presentando anche l’emozionante progetto Baskin, una pallacanestro giocata dai nostri ragazzi speciali.

Ma l’inclusione non finisce, il palco di piazza Rossellini ha visto protagonisti anche lo spettacolo teatrale dell’Ass. Nuove Frontiere e il Concerto inclusivo di Euterpe. Se poi parliamo di eventi e spettacoli, Ladispoli batte davvero tutte le altre città del litorale, con un calendario estivo – iniziato a luglio, terminerà a settembre – che vede al centro artisti e gruppi musicali del territorio e non solo.

Si è conclusa la Biennale d’Arte della Riviera Romana con un ospite speciale come Riccardo Scamarcio e poi il Summer Fest. Manifestazione curata fino al dettaglio dal team Grando/Porro che quest’anno ha visto protagonisti nomi come Gaia, Francesco Renga e Fred De Palma. Un enorme successo di pubblico: il cuore di Ladispoli pulsava a suon di musica insieme alle migliaia di cuori presenti in piazza.

Quelli che abbiamo qui elencato sono risultati concreti, già raggiunti. Non promesse. E si tratta soltanto di alcune delle iniziative messe in campo dal Sindaco Grando e dalla sua giunta. Risultati che delineano un’amministrazione attenta, attiva e orientata allo sviluppo integrato del territorio. C’è da andarne fieri.

Giornalista, editore, fondatore e direttore di Litorale Oggi, Ladispoli News, ItaliaChiamaItalia.it e Azzurro Caribe. Da anni lavora tra Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, con un passaggio nel governo italiano (Farnesina). Cura la comunicazione di parlamentari e rappresentanti delle Istituzioni

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Cerveteri

EDITORIALE | PICCHETTATI ALLE SEDIE

L’altra visione del nostro territorio

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L’altra visione del nostro territorio

A Cerveteri si consuma un paradosso. La sindaca Elena Gubetti – chiamata dalla minoranza a rendere conto della propria azione amministrativa – sceglie di rimanere appiccicata al ruolo politico come se fosse un salvagente, nonostante sia evidente che la fiducia verso il suo operato sia seriamente compromessa.

La mozione di sfiducia nei suoi confronti è stata presentata con chiarezza: tra i motivi, la gestione definita “opaca e discutibile” delle risorse pubbliche, i ritardi sistematici nei lavori, l’esclusione di componenti dell’amministrazione dalle commissioni e la mancata condivisione degli indirizzi con la maggioranza.

Eppure Gubetti non accenna a mollare. Non solo non si dimette, ma rimane aggrappata – con le unghie e con i denti – al suo incarico come se fosse l’ultima trincea.

Perché restare ad ogni costo alimenta la delegittimazione della figura istituzionale: la sindaca diventa simbolo di resistenza al cambiamento anziché promotrice.

Se governare significa servire la comunità, in questo caso appare evidente che l’atto più coerente sarebbe un passo indietro. Restare così, nel pieno della bufera, manda un messaggio pericoloso: che la carica politica sia più importante dell’interesse pubblico. Perché quando la fiducia – base stessa del mandato – vacilla, insistere a restare diventa un atto di arroganza, non di servizio.

Le motivazioni della mozione parlano chiaro: paralisi nella realizzazione delle opere pubbliche, carenza di progetti che portino sviluppo, gestione delle risorse poco trasparente.

Invece di affrontare queste criticità guardando avanti, l’amministrazione si cristallizza in una logica autoreferenziale: la sindaca resta, i problemi restano. È il segnale che il “governo della città” è diventato “mantenimento del potere”.

Una comunità che attende risposte, che ha diritto a concretezza, vede invece un’amministrazione che appare più impegnata a non cedere che a progredire.

Perché governare significa avere mandato chiaro, sostegno politico e fiducia sociale: quando nessuna delle tre è più reale, la continuità diventa insostenibile.

Perché scegliere di andarsene, non perché sconfitta, ma perché il contesto richiede una nuova fase, sarebbe un gesto di responsabilità.

Perché la città merita un’amministrazione focalizzata sul futuro, non su rimanere in sella fino a logorarsi.

Elena Gubetti ha ancora la carica, ma non pare avere più la condizione politica per esercitarla con efficacia. Il persistere al suo posto appare meno come scelta di servizio e più come atto di tenacia personale. Ma la politica non è (o non dovrebbe essere) questione di affezione alla poltrona: è chiamata a fare, cambiare, avanzare.

Cerveteri – vale la pena ribadirlo – merita un cambio di passo, i suoi cittadini meritano un’Amministrazione trasparente, attenta alle necessità della comunità e non alle proprie; capace di guardare ai prossimi dieci, vent’anni. Ed è evidente che l’Amministrazione barcollante di Gubetti non è assolutamente in condizione di farlo.

Per queste ragioni, è giunto il momento che la sindaca prenda atto della situazione e sua sponte rassegni le dimissioni. Senza la necessità di un formale voto di sfiducia, perché la sfiducia della città nei suoi confronti è ormai conclamata. A Cerveteri si sta rasentando il ridicolo, è ora di staccare la spina. Cara Gubetti, se davvero ami Cerveteri lascia adesso. Fallo quanto prima, se ancora ti rimane un briciolo di dignità.

Poi potrebbe essere troppo tardi.

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