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Cerveteri

Cerveteri: 140k affidati ad un neonato

Anna Lisa Belardinelli fa il punto sull’affidamento diretto per l’estate a Cerveteri

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Anna Lisa Belardinelli fa il punto sull’affidamento diretto per l’estate a Cerveteri

Anche quest’anno, come ogni anno, è arrivata – per caso – l’estate e anche quest’anno, come l’anno precedente e quello ancora precedente, a Cerveteri gli amministratori locali, sempre più divisi e senza meta, cercano di improvvisare l’estate Caerite: il disastro è assicurato!

E d’altronde quest’anno era anche scontato, visto che con una giunta dimezzata (tre assessori assenti su sette) – tramite affidamento diretto è stata assegnata l’organizzazione dell’intero cartellone estivo all’Aps Thekla, costituita a gennaio 2025, con zero esperienze pregresse documentate e, dunque, senza comprovata solidità economica e capacità organizzativa, per un importo di 140.000€. Nulla di illegittimo, ma sicuramente bizzarro: quando si spostano somme ingenti di denaro sarebbe il caso di accertarsi in quali mani vanno a finire.

Un’operazione che non può non destare più di qualche dubbio sulla trasparenza del processo decisionale. Per tale motivo i consiglieri di opposizione hanno presentato una mozione per chiedere l’annullamento della deliberazione di Giunta, mozione che è stata presentata in Consiglio lo scorso luglio e deciso che si sarebbe discussa il prossimo consiglio – i primi di settembre, bizzarro anche questo – sarebbe stato curioso vedere come avrebbero votato i consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza che sono già rimasti in tre, visto che il consigliere Geronzi ha deciso di abbandonare il suo gruppo e, probabilmente, di ritornare tra le fila della Gubetti.

In ogni caso, al di là di questi tecnicismi, quello che dispiace è vedere la nostra città ancora una volta umiliata al confronto con le cittadine limitrofe.

Vedere artisti esibirsi davanti ad una platea di sedie vuote oltre che imbarazzante è veramente triste ed è un segnale evidente che le scelte dei nostri amministratori non incontrano affatto il gusto dei cittadini, ma c’è da dire anche che se si organizzano due eventi a pochi metri l’uno dall’altro è un segnale più che evidente dell’improvvisazione e della incapacità amministrativa di questa Armata Brancaleone il cui unico obiettivo è quello di riuscire a restare “in sella” per altri due anni, totalmente incurante e addirittura sprezzante del bene della città che amministrano e dei cittadini.

ANNA LISA BELARDINELLI

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Cerveteri

EDITORIALE | PICCHETTATI ALLE SEDIE

L’altra visione del nostro territorio

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L’altra visione del nostro territorio

A Cerveteri si consuma un paradosso. La sindaca Elena Gubetti – chiamata dalla minoranza a rendere conto della propria azione amministrativa – sceglie di rimanere appiccicata al ruolo politico come se fosse un salvagente, nonostante sia evidente che la fiducia verso il suo operato sia seriamente compromessa.

La mozione di sfiducia nei suoi confronti è stata presentata con chiarezza: tra i motivi, la gestione definita “opaca e discutibile” delle risorse pubbliche, i ritardi sistematici nei lavori, l’esclusione di componenti dell’amministrazione dalle commissioni e la mancata condivisione degli indirizzi con la maggioranza.

Eppure Gubetti non accenna a mollare. Non solo non si dimette, ma rimane aggrappata – con le unghie e con i denti – al suo incarico come se fosse l’ultima trincea.

Perché restare ad ogni costo alimenta la delegittimazione della figura istituzionale: la sindaca diventa simbolo di resistenza al cambiamento anziché promotrice.

Se governare significa servire la comunità, in questo caso appare evidente che l’atto più coerente sarebbe un passo indietro. Restare così, nel pieno della bufera, manda un messaggio pericoloso: che la carica politica sia più importante dell’interesse pubblico. Perché quando la fiducia – base stessa del mandato – vacilla, insistere a restare diventa un atto di arroganza, non di servizio.

Le motivazioni della mozione parlano chiaro: paralisi nella realizzazione delle opere pubbliche, carenza di progetti che portino sviluppo, gestione delle risorse poco trasparente.

Invece di affrontare queste criticità guardando avanti, l’amministrazione si cristallizza in una logica autoreferenziale: la sindaca resta, i problemi restano. È il segnale che il “governo della città” è diventato “mantenimento del potere”.

Una comunità che attende risposte, che ha diritto a concretezza, vede invece un’amministrazione che appare più impegnata a non cedere che a progredire.

Perché governare significa avere mandato chiaro, sostegno politico e fiducia sociale: quando nessuna delle tre è più reale, la continuità diventa insostenibile.

Perché scegliere di andarsene, non perché sconfitta, ma perché il contesto richiede una nuova fase, sarebbe un gesto di responsabilità.

Perché la città merita un’amministrazione focalizzata sul futuro, non su rimanere in sella fino a logorarsi.

Elena Gubetti ha ancora la carica, ma non pare avere più la condizione politica per esercitarla con efficacia. Il persistere al suo posto appare meno come scelta di servizio e più come atto di tenacia personale. Ma la politica non è (o non dovrebbe essere) questione di affezione alla poltrona: è chiamata a fare, cambiare, avanzare.

Cerveteri – vale la pena ribadirlo – merita un cambio di passo, i suoi cittadini meritano un’Amministrazione trasparente, attenta alle necessità della comunità e non alle proprie; capace di guardare ai prossimi dieci, vent’anni. Ed è evidente che l’Amministrazione barcollante di Gubetti non è assolutamente in condizione di farlo.

Per queste ragioni, è giunto il momento che la sindaca prenda atto della situazione e sua sponte rassegni le dimissioni. Senza la necessità di un formale voto di sfiducia, perché la sfiducia della città nei suoi confronti è ormai conclamata. A Cerveteri si sta rasentando il ridicolo, è ora di staccare la spina. Cara Gubetti, se davvero ami Cerveteri lascia adesso. Fallo quanto prima, se ancora ti rimane un briciolo di dignità.

Poi potrebbe essere troppo tardi.

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