Economia e Lavoro
ONYCE | LA NUOVA GALASSIA UOMO
Conosciamo meglio il nuovo concept store dell’universo maschile a Ladispoli

Conosciamo meglio il nuovo concept store dell’universo maschile a Ladispoli
Nel cuore di Ladispoli ha aperto un negozio destinato a rivoluzionare il modo in cui gli uomini costruiscono il proprio stile. Da un’idea dei giovani imprenditori Sasha Esposito (con la collaborazione di Emanuele Esposito, entrambi proprietari di Spaghetti’s) e Daniel Niroshan (con la collaborazione di Franca Donnini, proprietaria di Profumeria Franca a Cerveteri), Onyce non è solo un negozio di abbigliamento maschile, ma un vero e proprio concept store che fonde moda e profumeria, permettendo a chiunque di creare un look completo e distintivo. Abbiamo intervistato i due giovani imprenditori che hanno dato vita a questa innovativa realtà, scoprendo la loro visione e il percorso che li ha portati a questa impresa.
Come è nato Onyce?
“Il nostro format nasce dalla volontà di differenziarci, di portare qualcosa di nuovo sul litorale”, raccontano i proprietari. “Abbiamo unito abbigliamento maschile e profumeria artistica in un unico spazio, con una selezione accurata di brand ricercati e fragranze esclusive. L’idea è nata anche dall’esperienza che avevamo maturato con le altre due nostre rispettive attività commerciali. Abbiamo quindi deciso di espanderci, ma con un concept innovativo che unisse la nostra passione per il mondo del fashion e per la profumeria.
L’ispirazione è arrivata non solo dall’Italia, ma anche dalle tendenze internazionali; anzi, se guardiamo al panorama europeo ci sono realtà simili, mentre in Italia un format come il nostro è ancora poco diffuso. Nel Lazio, al momento, esistono solo pochissime realtà come la nostra.”
Qual è dunque il concept che c’è dietro Onyce, e da dove viene questo nome così originale?
“Il nome del negozio non è casuale. Abbiamo scelto ‘Onyce’ non solo per l’eleganza del nome, ma per il significato profondo dell’omonima pietra onice. Questa pietra simboleggia consapevolezza interiore, disciplina e professionalità, valori che abbiamo voluto imprimere nella nostra attività e trasmettere ai nostri clienti.”
“Il concept di Onyce non si limita a vestire un uomo, ma punta a creare un’intera esperienza estetica. Oltre ai capi di abbigliamento – che spaziano dallo streetwear al business attire, dagli accessori alle scarpe – il negozio offre anche una selezione di profumi di nicchia, prodotti per il bagno, fragranze per ambienti e candele. L’obiettivo è offrire non solo un ideale nell’abbigliamento ma nel proprio stile di vita”.
L’importanza di conoscere le strategie di marketing ormai è importante in tutti i settori: come vi siete mossi voi per far conoscere la vostra nuova realtà a Ladispoli?
“Prima dell’inaugurazione, abbiamo distribuito cento pietre di onice ai nostri clienti più fidati, spruzzando su di esse una fragranza esclusiva, senza rivelarne il nome. Questo ha creato curiosità e attesa. Inoltre, abbiamo lanciato una campagna pubblicitaria misteriosa con cartelloni che riportavano solo la parola ‘Onyce’, senza ulteriori spiegazioni. Il giorno dell’apertura, tutto è stato svelato, e l’entusiasmo del pubblico ci ha confermato di aver fatto la scelta giusta.”
Oltre al marketing tradizionale, i tre imprenditori hanno sfruttato le potenzialità dei social media, cavalcando anche la recente tendenza che vede gli outfit sempre più legati al mondo della profumeria nei reels che si vedono su Instagram e Tik Tok. “Se prima si parlava solo di vestiti e accessori, ora l’outfit viene completato anche dalla scelta della fragranza. Il profumo diventa un elemento essenziale per esprimere il proprio stile personale, un tocco di classe che lascia un segno distintivo, oltre che la scia”.
In questo giornale intervistiamo spesso giovani imprenditori alle prime armi, anima pulsante di questa città: voi avete già dimestichezza nel mondo dell’imprenditoria con le vostre rispettive attività. Che consigli dareste ad un ragazzo o ad una ragazza che vorrebbero cimentarsi in questo settore?
“Aprire un’attività in un periodo complesso non è stata una scelta facile, ma non ci siamo lasciati scoraggiare. Abbiamo già rispettivamente due attività avviate, eppure abbiamo deciso di metterci in gioco di nuovo, perché crediamo nelle nostre idee. Il consiglio che diamo ai giovani è: investite su voi stessi, formatevi e di abbiate il coraggio di provare, di buttarvi nelle cose e nelle esperienze. Il mondo offre infinite possibilità, ma bisogna essere pronti a coglierle e non aver paura di cadere. Al massimo, poi, ci si rialza!”.
Qual è il futuro di Onyce?
“A cinque mesi dall’apertura i risultati del nostro lavoro iniziano a vedersi, ma i progetti futuri sono ancora più ambiziosi. Ci saranno tante novità per la stagione estiva, con l’arrivo di nuove collezioni di abbigliamento e profumeria, prendendo ispirazione dagli eventi di settore più importanti come il Pitti e l’Exsence. Inoltre, vogliamo organizzare eventi locali per rafforzare il legame con la comunità e dare ulteriore visibilità al nostro brand.
Onyce non è solo un negozio, ma un punto di riferimento per chi cerca un’esperienza di shopping unica, dove ogni dettaglio è studiato per esprimere personalità e stile. Il nostro slogan parla chiaro: “Onyce è per tutti“.
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Sentirsi bene facendo del bene
Valeria Pintus: 20 anni di volontariato nella Protezione Civile di Ladispoli

Valeria Pintus: 20 anni di volontariato nella Protezione Civile di Ladispoli
La Protezione Civile è composta in gran parte da volontari che operano per la tutela dell’ambiente e delle persone in situazioni di emergenza. Istituita nel 1992, si occupa di prevenzione, gestione e superamento delle calamità.
Ne abbiamo parlato con Valeria Pintus, volontaria da oltre 20 anni nel Comune di Ladispoli con l’associazione Avalon, che ci ha raccontato cosa significa davvero far parte di questa realtà.
Cosa ti ha spinto a entrare nella Protezione Civile?
La motivazione principale è stata il desiderio di aiutare gli altri nei momenti difficili. È una spinta che ogni volontario dovrebbe avere. Mi appassiona molto anche la formazione continua: siamo volontari, ma non improvvisati. Grazie ai corsi diventiamo professionisti nell’affrontare le emergenze.
Qual è stato l’intervento più difficile della tua carriera?
Il terremoto dell’Aquila nel 2009. Siamo stati lì sei mesi: oltre all’aiuto materiale, era fondamentale il supporto psicologico. Molti avevano perso i propri cari. Ancora oggi, ripensarci mi commuove.
Hai mai avuto dubbi sulla tua scelta?
No, mai. La gratitudine delle persone che aiutiamo ripaga ogni sforzo. Se potessi, farei ancora di più.
Come gestisci la pressione durante le emergenze?
L’esperienza è tutto. I giovani devono essere affiancati da chi ha più pratica. Anche le esercitazioni sono fondamentali: preparano ad agire con lucidità quando arriva il momento.
Come ha influenzato questo lavoro la tua visione della società?
Mi ha reso più consapevole di quanto l’equilibrio della società sia fragile. Un’emergenza può cambiare tutto in un attimo. Tutti dovremmo avere almeno una minima formazione su come comportarci in certe situazioni.
Hai mai visto l’impatto diretto del tuo aiuto sulle persone?
Sempre. Proteggiamo case, salviamo vite, offriamo supporto. A volte basta un sorriso per capire quanto sia importante quello che facciamo. Vale più di qualsiasi compenso.
Cosa dovrebbe fare una comunità per essere più preparata?
Informarsi sui rischi del territorio e partecipare ai corsi organizzati dalla Protezione Civile, come quelli sul primo soccorso. Andiamo anche nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi e magari avvicinarli al volontariato.
Che consiglio daresti a un giovane?
Provate. Il volontariato arricchisce, prima di tutto chi lo fa. Aiutare fa bene.
Un grazie speciale a Valeria Pintus per aver condiviso la sua esperienza e la passione che mette ogni giorno nel suo impegno. Un’intervista che ci ricorda quanto il bene fatto con cuore e competenza lasci un segno profondo.
Matteo Guglielmino
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